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OH-58 & MMS Patches

Un po’ di patches e stickers inusuali degli OH-58 Alpha, Charlie e Delta e al caratteristico Mast Mounted Sight (MMS).

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Partiamo dalla prima: si tratta di una vecchia patch confezionata per il NETT (New Equipment Training Team), l’unita’ inviata in Vietnam per istruire i nuovi piloti destinati all’OH-58A (Bell 206), modello introdotto nel Sud Est Asiatico nel 1969 per affiancare lo Hughes OH-6A.

La seconda e’ una delle mie preferite e lo e’ per una ragione precisa: riflette brutalmente ed eloquentemente la “mission impossible” del reparto, in questo caso India Troop, 3rd Squadron, 11th ACR (Armored Cavalry Regiment). L’11th ACR, dopo il conflitto in Vietnam, venne incaricato di pattugliare il confine fra le due Germanie, nel famigerato Fulda Gap. In caso di guerra in Europa Centrale, gli equipaggi erano perfettamente consci del fatto che avrebbero subito pesanti perdite. Nota: solitamente i Kiowa Alpha affiancavano gli AH-1S Cobra in team scout/attack.

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La terza e quarta patch riguardano il programma dell’US Army noto come AHIP (Army Helicopter Improvement Program). Il fine di questo programma, avviato nei primi anni ’80, era quello di selezionare un nuovo elicottero scout destinato a prendere il posto dell’OH-58A/C nei compiti di prima linea. Da questo requisito nacque il primo OH-58D, basato sul Bell Model 406 e dotato di MMS, glass cockpit, nuovo motore piu’ potente, rotore principale quadripala e numerosi altri apparati.

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La quinta patch e’ invece dedicata alla primissima versione del Kiowa Warrior: la AH-58D. Questa derivava dall’OH-58D AHIP ma, a differenza di quest’ultimo, poteva montare svariati armamenti come missili HellFire e Stinger, mitragliatrici calibro .50 e lanciarazzi. l’AH-58D venne acquisito in un piccolo numero di esemplari alla fine degli anni ’80 debuttando nello stesso periodo nel Golfo Persico durante l’Operazione Prime Chance (1987-89). Dopo quell’esperienza l’US Army adotto’ ufficialmente la macchina ridenominandola OH-58D Kiowa Warrior.

La patches/stickers numero 6, 7 e 8 riguardano invece la “mitica” palla MMS.

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La 9 fu confezionata ai tempi dei test Army Aerial Scout Test (AAST) che avevano lo scopo di dimostrare la validita’ dell’OH-58D AHIP quale piattaforma scout e in particolare quando operava in congiunzione con l’AH-64 Apache. Una sorta di revisione del concetto Hunter-Killer sviluppato in Vietnam.

Per la numero 10 abbiamo l’Automatic Target Handoff System (ATHS), un apparato con datalink della Rockwell-Collins che mostrava nell’HUD o casco IHADSS  un simbolo rettangolare (tipo questo [    ] ) sopra il bersaglio designato da Ground FAC o elicotteri scout (come appunto l’OH-58D). Questo sistema aveva il compito di facilitare i piloti di aerei ed elicotteri d’attacco che operavano sopra il campo di battaglia.

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L’Unico Elicottero con le Palle. Ancora MMS per le patches 11 e 12. La numero 12 e’ in assoluto l’ultima “toppa” ufficiale confezionata per questo apparato che oggi e’ supportato della DRS Technologies.

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La 13 e’ dedicata all’OH-58F, ultimo sviluppo dell’OH-58D. Come sappiamo il programma di update della flotta di Kiowa Warrior alo standard “F” e’ stato cancellato tre anni fa.

A chiudere questa carrellata abbiamo una sorta di patch commemorativa che ricorda il periodo di servizio dell’OH-58 in tutte le sue versioni (A-C-D). L’ultimo reparto equipaggiato con il Kiowa Warrior sta attualmente concludendo il suo ultimo dispiegamento temporaneo in Corea del Sud. Dall’anno prossimo non dovrebbero esserci piu’ macchine di questo tipo in linea nell’esercito statunitense. Detto questo, il piccolo OH-58D risulta ancora in servizio in Taiwan, mentre fra non molto Croazia e Tunisia riceveranno via FMS alcune macchine ex US Army.


[ADS] UV-18A (1976)

I due De Havilland Twin Otter impegnati nella rischiosa missione di soccorso attualmente in corso in Antartide mi hanno ricordato l’impiego di questi aerei da parte della U.S. Army National Guard dell’Alaska. Designate UV-18A, queste affidabili e robuste macchine operarono fra gli anni ’70 e ’90 in alcuni fra i piu’ inospitali territori del Nord America. La pubblicita’ che vedete risale a quarant’anni fa e raffogira proprio un UV-18A della AK ARNG.

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Profilo di un UV-18A, che altro non era che un DHC.6 Serie 300 militarizzato. La Alaska ARNG ne impiego’ sei, che rimasero in linea fino a quando nel 1996 vennero sostituiti dai C-23 Sherpa (cosa che a quanto pare non piacque a diversi piloti abituati alla rusticita’ e alle prestazioni STOL del bimotore canadese).

PS: trovare immagini di questo aereo con i colori della AK ARNG e’ un’impresa davvero ardua!


Stesura di cavi telefonici con l’elicottero

Una pagina tratta da un numero della rivista Aviation Week del lontano 1953. In quel periodo le  forze armate di molti paesi iniziarono a sfruttare la straordinaria versatilita’ dell’elicottero per i compiti piu’ disparati. Qui l’US Army Signal Corps (Trasmissioni), decise di impiegare un Piasecki H-25A Mule per stendere cavi per le comunicazioni radio e telefoniche. L’H-25 ebbe una vita piuttosto breve nell’aviazione dell’esercito, che dopo solo due anni di servizio decise di trasferirne una parte alla US Navy. Fu non di meno un elicottero interessante e con alcune caratteristiche all’epoca avanzate, come l’autopilota (anche in hovering) e capacita’ IFR.

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Detrick Field – Blast from the Past

Nel corso delle mie ricerche sulla storia e le radici della U.S. Army Aviation mi sono imbattuto in numerose scoperte piu’ o meno interessanti. Una di queste riguarda le origini della assai discussa Fort Detrick, ovvero l’attuale istituto di ricerca medica sulle malattie infettive dell’esercito statunitense (USAMRIID). Questa installazione militare dell’esercito USA e’ nota anche per essere stata, dal 1943 al 1969, il quartiergenerale del programma di ricerca Usa sulle armi biologiche. Le origini di Detrick, tuttavia, non hanno nulla a che fare con spore, tossine e agenti microbiologici.

Le origini di suddetta base risalgono all’Agosto del 1931 a seguito dell’espansione del Frederick Airport, un minuscolo aeroporto di 92 acri a Frederick, nello stato del Maryland. Oddio, aeroporto e’ una parola un po’ grossa, visto che in sostanza si trattava di uno scalo intermedio (Intermediate Landing Field) e d’emergenza con pista erbosa gestito per la maggioranza del tempo da una singola persona. Il Frederick era infatti uno dei tanti scali che il Dipartimento del Commercio aveva predisposto lungo la rotta Washington-Cleveland.

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Rinominata Detrick Field [1], all’epoca ospitava i campi estivi dell 104° Squadrone da Osservazione della 29a Divisione di Fanteria, unita’ appartenente alla Guardia Nazionale del Maryland (Army National Guard). Quando operava sotto regime militare, Detrick Field si trasformava in una sorta di accampamento con tende, qualche baracca di legno… e un sacco di aerei.

[1] Maggiore Frederick Louis Detrick, medico e pilota del 104th Squadron perito nel Giugno 1931.

* * *

Qui di seguito potete vedere alcune immagini scattate fra i primi anni ’30 e ’40

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Detrick Field il 13 Agosto 1931. I tre biplani in volo sono Douglas O-38 della Maryland Army National Guard. Notare le tende dell’accampamento.

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Angolazione piu’ ampia
(2756*2130 px di risoluzione)

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Douglas O-38 era un aereo da osservazione costruito su specifiche dell’US Army Air Corps. Era propulso da un motore radiale Pratt&Whitney da 525 hp e poteva raggiungere i 240 km/h. L’armamento si componeva di 2 mitragliatrici calibro .30 e fino a quattro bombe da 100 libbre ciascuna. Fu prodotto dal 1931 al 1934 in 156 esemplari.

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O-38 “cabriolet” della Maryland Army National Guard. Notare il simbolo della 29a Divisione di Fanteria nella fusoliera. Ogni divisione di fanteria aveva in organico uno squadrone di aerei con compiti di osservazione. La 29a Divisione fu costituita nel 1917 assemblando reggimenti provenienti dalle guardie nazionali di Maryland, Virginia e New Jersey. Prese parte sia alla 1a che alla 2a Guerra Mondiale (D-Day compreso).

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Ancora Detrick nell’Agosto 1931

Il Maryland fu il primo stato dell’Unione a ricevere aerei da assegnare alla Guardia Nazionale.
Il 104th Squadron (Observation) fu costituito nel 1921 con 13 Curtiss JN-4 Jenny, che operarono con la Guardia del Maryland fino al 1923.

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Qui siamo invece nella tarda estate del 1933. Ancora tende a profusione come potete vedere.

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Fra gli aerei in dotazione al 104th Squadron c’era anche il Consolidated O-17 Courier da osservazione e addestramento. Questo modello, concepito nel 1927, fu prodotto in soli 35 esemplari, quasi tutti finiti alla Army National Guard. Motore: Wright R-790-1  da 225 hp; velocita’ max 190 km/h e armamento composto dalla solita Browning calibro .30.

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A partire dalla seconda meta’ degli anni ’30 il 104th Squadron fu riequipaggiato con nuovi aerei da osservazione, come gli O-46 (in secondo piano) e gli O-47 (in primo piano) che si vedono in questa immagine del 1940. Nonostante la potenza e le prestazioni di queste macchine, fu presto chiaro che mezzi come l’O-47 (925 hp, 355 km/h) erano semplicemente troppo pesanti, complessi e poco manovrabili per assolvere alle semplici funzioni di osservazione. Oltre a questo, non avevano le stesse capacita’ di operare da “fazzoletti di terra” dei piccoli aerei come l’obiquo O-59 (Piper L-4). Queste mancanze vennero propotentemente alla luce durante le famose Louisiana Manouvers del 1941.

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Equipaggi si dirigono verso i loro O-47 nel Marzo 1940.
(Logan Field)

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Vista aerea del 2 Aprile 1941. Con lo scoppio della 2a guerra mondiale, l’esercito si approprio’ dell’area e fece costruire edifici prefabbricati, casermette, uffici amministrativi, circolo ufficiali e sottufficiali, auditorum e altre strutture. Sulla destra e’ visibile il nuovo hangar (building S-201) ancora in costruzione. La pista in cemento risale invece al 1939, quando l’aeroporto fu promosso a centro addestramento per cadetti piloti (Cadet Pilot Training Center).

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I lavori per la creazione della pista in cemento

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Dopo l’attacco giapponese di Pearl Harbor (7 Dicembre 1941), tutti gli aerei stanziati a Detrick Field lasciarono il Maryland per trasferirsi nella Costa Orientale USA dove presero parte a numerosi pattugliamenti antisommergibile. Inizialmente operanti da Fort Dix Army Airfield (New Jersey), gli aerei del 104th furono in seguito  dislocati presso l’aeroporto municipale di Atlantic City e assegnati al 59th Observation Group.

Il 18 ottobre 1942 lo Squadron 104 venne disattivato e gli aerei e il personale trasferiti al 517° Squadrone Bombardieri.

Con la chiusura del 104th si concludeva ufficialmente e definitivamente la storia di Detrick Field quale base aerea. In realta’ erano mesi che non si vedevano aerei e piloti. L’unica presenza militare riguardava un’unita’ quadro del Quartermaster Corps (furieri dell’esercito). Ci sarebbe pero’ da dire che da Marzo a Settembre 1942 ospito’ temporaneamente il la 2a Squadriglia Bombardieri (Medi) dell’USAAC, ma nessun aereo del reparto fu mai assegnato a Detrick. Il dislocamento della 2a Squadriglia era dovuto unicamente a questioni organizzative e logistiche prima della partenza per l’Europa.

Nel 1943 la base fu promossa a “Camp” e immediatamente riconvertita a struttura specializzata nelle ricerche sulla guerra biologica sotto il nome di US Army Biological Warfare Laboratories. Dal 1944 Detrick fu definitivamente rimossa dalla lista ufficiale dei campi di aviazione dell’esercito e  della marina.

FORT DETRICK Fort Detrick

Nel 1956 Camp Detrick divenne installazione permanente e per questo venne riclassificata “Fort”.
Nella foto: il gate come si presentava nel 1956.

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Come ho gia’ scritto, dal 1943 in poi non si registrarono piu’ attivita’ con aeromobili ad ala fissa in quel di Detrick. Nel 1992, durante l’annuale Open Day, un solitario T-6 Texan civile poso’ i carrelli in quella installazione. Non capitava dalla Seconda Guerra Mondiale. In realta’ non fu nient’altro che un brevissimo touch and go (effettuato peraltro in un campo erboso), visto che non c’era abbastanza spazio per l’atterraggio e il successivo decollo!

Le funzioni civili del vecchio campo di volo di Detrick vennero presto rilevate dal Frederick Municipal Airport, costruito ed inaugurato nell’immediato dopoguerra per servire principalmente la cosiddetta aviazione generale.

Fort Detrick, nel frattempo, era stato selezionato dalla Casa Bianca quale sito d’atterraggio d’emergenza per gli elicotteri (e ora anche convertiplani) del reparto di volo Presidenziale. Tale sito, ufficialmente noto come Fort Detrick Helipad Airport (MD32), e’ oggi l’unico punto di contatto con le origini aviatorie di questa installazione.

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OWNING THE NIGHT – The Iroquois Night Fighter And Night Tracker (INFANT)

Il Sistema INFANT (Iroquois Night Fighter And Night Tracker) fu il primo vero apparato di visione notturno per la ricerca e l’acquisizione dei bersagli realizzato appositamente per un elicottero. Sebbene non oltrepasso’ lo stadio sperimentale, esso viene oggi considerato come un importante punto di svolta nel campo degli equipaggiamenti per la visione ed il combattimento notturni.

NIGHT VISION DEVICES: IL VIETNAM COME LABORATORIO DI RICERCA

L’INFANT nacque sul finire degli anni sessanta da una collaborazione fra la Hughes Aircraft Company e l’esercito statunitense. Quest’ultimo, preso atto dei limiti operativi dell’elicottero fra il tramonto e l’alba, inizio’ a finanziare e sviluppare una serie di sistemi per il volo notturno. I programmi che ne scaturirono, pur essendo di natura sperimentale e quindi destinati ad un numero estremamente ridotto di macchine, erano pero’ considerati prioritari. Il motivo e’ facilmente intuibile: attraverso la ricerca e le esperienze sul campo, gli Stati Uniti avrebbero accresciuto non solo le capacita’ dei loro aeromobili, ma anche ottenuto la leadership tecnologica, con le ovvie ricadute in campo militare, civile e commerciale.

L’esperienza in Vietnam, in effetti, porto’ ad un innalzamento del livello tecnologico come mai si era visto in precedenza: equipaggiamenti oggi comuni e diffusi come LLLTV, FLIR, NVG e camere termiche esordirono proprio in quel conflitto. Dopotutto, la caccia agli inafferrabili Vietcong durante le ore notturne costituiva gia’ di per se un incentivo piu’ che valido. Non solo:  la presenza di un nemico che combatteva essenzialmente a piedi e che si spostava sopratutto con mezzi di trasporto silenziosi e facilmente occultabili come bici e sampan, porto’ i ricercatori a sviluppare equipaggiamenti sempre piu’ sensibili (compatibilmente con la tecnologia allora disponibile).

Gia’ durante i primi anni di guerra la US Army Aviation era considerata all’avanguardia nelle capacita’ notturne, come peraltro riporta lo studio USAF “B-57G Tropic Moon III” alle pagine 4 e 5:

The U.S. Army in 1966 probably had a better night hunter capability than either the Air Force or the Navy […] Even though night interdiction was a traditional Air Force mission, the Army was making better progress toward acquiring an effective mission capability.

I primi passi

Nel Maggio 1966 l’esercito invio’ in Vietnam cinque UH-1C sperimentali equipaggiati con il Remote Image Intensifier System (RIIS), un sistema costruito dalla  Westinghouse e basato sulla tecnologia Low Light Level TV (LLLTV). Esso si componeva di una telecamera SEC Vidicon sul muso collegata ad una coppia di monitor CRT (tubi catodici): uno installato nel cockpit e l’altro nel vano di carico dell’elicottero, dove si trovava anche il modulo con l’elettronica. In totale il sistema pesava meno di 60 kg, cablaggi compresi.

I cinque Huey operavano per conto dell’ACTIV (Army Concept Team In Vietnam), un’organizzazione creata nel 1962 con il compito di gestire i programmi dei nuovi equipaggiamenti testati dai reparti dell’US Army nel Sud Est Asiatico. Nel caso dell’accoppiata UH-1/RIIS, i test erano di competenza del distaccamento televisivo mobile dell’United States Army Publishing Agency (USAPA), che negli USA era stanziato al Tobyhanna Signal Depot (Pennsylvania), un importante centro logistico  specializzato in sistemi e apparecchiature elettroniche. Nelle foto in basso potete vedere alcune immagini del RIIS.

Sfortunatamente, quasi nulla si sa sulle operazioni condotte dagli UH-1 RIIS, a parte che le cinque macchine, battezzate Batships, operarono nella regione del Delta del Mekong fra giugno e novembre, e che non ottennero i risultati sperati per via della scarsa affidabilita’ del RIIS, giudicato nel complesso “immaturo”. Anche riguardo al numero di missioni le notizie sono frammentarie. Si sa, ad esempio, che fra il 14 giugno e il 20 luglio 1966 i cinque elicotteri eseguirono 35 missioni e 57 voli di test, in condizioni di luce che andavano dal quarto di luna, alla luna piena.

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Uno degli UH-1C Batship equipaggiati con il RIIS fotografato a Tan Son Nhut AB nel Settembre 1966.
La matricola di questo esemplare e’  65-09439. (Photo: Terry Love)

A dispetto dei risultati poco lusinghieri, l’esercito era ancora fermamente convinto che valesse la pena sviluppare ulteriormente il concetto e di conseguenza i fondi per la ricerca continuarono ad affluire come e piu’ di prima.

riisv2In quel periodo venne collaudata anche una versione mobile del RIIS, montata direttamente sulla torretta del sottosistema M5 (opportunamente privata del relativo lanciagranate M75). Questo sistema, come potete vedere, era asservito alle due M134 Minigun del sottosistema M21.

* * * * * *

L’anno successivo l’US Army testo’ un ulteriore tipo di apparato, sempre basato sulla tecnologia LLLTV ed installato a bordo dell’UH-1. Qui le informazioni a mia disposizione sono ancora piu’ scarne. Da quello che si puo’ vedere dalle immagini in basso, si trattava di una telecamera LLLTV di diversa fattura, installata all’interno di un contenitore montato su sottosistema M21, al posto della Minigun di sinistra.

Il monitor del copilota con filtro verde.

Va fatto presente che l’ente militare che a quell’epoca dirigeva le ricerche sui dispositivi di visione notturna era il Night Vision and Electro-Optics Laboratory dell’US Army, acquartierato a Fort Belvoir, in Virginia. Come nella migliore tradizione americana, questa struttura collaborava regolarmente sia con i principali centri di ricerca accademici (esempio il MIT di Boston), sia con l’industria (ITT, Hughes, etc).

Dopo i primi timidi esperimenti con il RIIS, l’US Army giunse alla conclusione che solo un sistema intergrato notturno per la ricerca e l’acquisizione dei bersagli sarebbe stato idoneo all’impiego operativo e offensivo. Questo concetto porto’ alla nascita dell’INFANT (Iroquois Night Fighter And Night Tracker), progetto nato sotto gli auspici dell’Army Concept Team In Vietnam (ACTIV) e del SEA NITEOPS (Southeast Asia Night Operations), un piccolo ente dell’esercito che, come suggerisce il nome, si occupava delle operazioni notturne nel Sud Est Asiatico.

L’INFANT si componeva di tre principali sottosistemi:

  • l’elicottero UH-1M Iroquois;
  • l’apparato di visione notturna Hughes AN/ASQ-132;
  • sottosistema d’arma Emerson Electric M21.

L’elicottero UH-1M rappresentava l’ultima evoluzione dell’originale Bell Model 204 (short body), noto ai piu’ come Huey. Basato sul “Charlie” (UH-1C), il “Mike” differiva da quest’ultimo unicamente per il turboalbero di potenza maggiore (un Lycoming T-53-L13 da 1400 shp in luogo dell’L11 da 1100).

Il core del sistema INFANT era naturalmente l’AN/ASQ-132, che era cosi’ composto:

  • una telecamera LLLTV a bassa intensita’ luminosa;
  • un apparato ad intensificazione di luce con tubo multistadio da 80mm;
  • due proiettori IR della Varo Inc. asserviti al sottosistema d’arma M21.
  • due monitor da 8.1 pollici installati nel cockpit per pilota e co-pilota
  • un monitor da 14 pollici posto alle spalle dei seggiolini e destinato all’osservatore (rear monitor)

Il sistema completo pesava 301 kg.

Fra i principali subcontractor dell’AN/ASQ-132  si segnalavano la Perkin Elmer (ottiche e lenti); American Optical (cavo di fibra ottica e accessori) e Farrand Optical (visore binoculare).

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L’M21, ben noto agli studiosi di gunships, era basato su una coppia di mitragliatrici M134 Minigun a 6 canne rotanti da 7,62, piu’ due lanciarazzi M158 con sette razzi da 70mm ciascuno. Sulla volata delle Minigun furono applicati dei soppressori di fiamma della Mathewson Tool Company, mentre il rapporto fra traccianti (M62) e cartucce ordinarie (M80) scese da uno ogni cinque proiettili (1:5) a uno ogni nove (1:9). Questo espediente fu reso necessario dal fatto che il normale rapporto “accecava” i delicati sensori dell’ASQ-132. Contemporaneamente l’Arsenale di Frankford sviluppo’ e realizzo’ un milione di speciali traccianti a bassa luminosita’ (XM276 Dim Tracer con ogiva colore verde), invisibili ad occhio nudo, ma rilevabili attraverso i sensori.

Parlando di sensori, questi erano alloggiati all’interno di un singolare apparato a costruzione tubolare fissato alla parte inferiore del muso grazie ai punti d’attacco (opportunamente rinforzati) in origine destinati alla torretta del lanciagranate M5.

Suddetto apparato fu realizzato con tubature metalliche di grosso diametro, le cui estremita’ terminavano con una coppia di simil-torrette rotanti contenenti la LLLTV a visione remota (Remote View o RV) e il sistema ad intensificazione a visione diretta (Direct View o DV). Una soluzione non molto elegante, che pero’ si rivelo’ robusta e funzionale.

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La torretta di destra era destinata alla LLLTV, mentre quella di sinistra al sistema ad intensificazione.

L’immagine della LLLTV veniva trasmessa ai due monitor CRT da 8 pollici sistemati nel cockpit (remote vision) e ad un terzo monitor da 14 pollici destinato all’osservatore alle spalle dei piloti (quasi mai montato a bordo, se non in voli di addestramento). Il sistema ad intensificazione era abbinato ad un visore a periscopio collegato direttamente al sensore sul muso (direct view) attraverso un cavo in fibra ottica di grossa sezione lungo 2,7 metri. I monitor nel cockpit presentavano un grande reticolo a croce per il puntamento delle armi:

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Il visore a periscopio era altresi’ asservito alla sighting station M6 (in basso a destra) per il puntamento e controllo delle Minigun:

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In alto: Copilota/cannoniere osserva l’ambiente circostante attraverso il visore a periscopio collegato al sensore ad intensificazione dell’ASQ-132, mentre nel contempo manovra la sighting station M6 con la mano destra. In basso: ecco come si presentava il visore al copilota dell’UH-1M. Notare il grosso cavo in fibra ottica e il monitor della LLLTV con filtro rosso per la visione notturna:

Il controllo delle torrette avveniva attraverso un joystick installato su un piccolo pannello di controllo, come potete vedere nella foto in basso:

La LLLTV era destinata prevalentemente alla visione notturna, mentre il sistema ad intensificazione veniva usato sia nella ricerca e acquisizione dei bersagli, che nel puntamento e impiego dell’armamento di bordo. Entrambi i sistemi fornivano fino a quattro livelli di ingrandimento selezionabili a discrezione del pilota e copilota.

Se non vi era alcuna fonte di luce ambientale (esempio con il cielo completamente coperto), venivano in aiuto i due illuminatori IR su supporto snodabile montati immediatamente sopra le Minigun (foto in basso). Gli illuminatori altro non erano che proiettori allo Xenon da 500 watt con relativo pink filter infrarosso. Essi seguivano il movimento delle due M134, per permettere cosi’ al cannoniere di osservare l’area d’impatto dei proiettili, nonche’ illuminare i bersagli per altri aeromobili (normalmente Cobra o cannoniere Huey).

Il primo Huey INFANT

Lo sviluppo e i test dell’AN/ASQ-132 furono condotti dalla Hughes Aircraft Company nel ben noto stabilimento di Culver City, California. A questo scopo la Hughes chiese ed ottenne dall’Esercito un UH-1C (#66-00511), che impiego’ dal Luglio 1968 all’Aprile 1969. A quanto ne so questo fu l’unico “Charlie” INFANT, nonche’ il primo Huey equipaggiato con tale sistema.

I test proseguirono nuovamente al SEA NITEOPS di Fort Belvoir (Virginia), dopo di che l’elicottero fu portato allo standard “M” e inviato in Vietnam per i consueti cicli di test. [1]

Gli INFANT in Vietnam

Il trasferimento delle cannoniere INFANT in Vietnam avvenne sotto il programma ENSURE 100 (Expedited Non-Standard Urgent Requirements for Equipment N° 100). Il nucleo sperimentale di tre UH-1M INFANT arrivo’ alla base aerea di Tan Son Nhut (Saigon) nel Novembre 1969, e di li a poco distaccato presso il 227th Assault Helicopter Battalion (AHB) della 1st Cavalry Division (Airmobile). Suddetto nucleo opero’ con il 1st Cav come INFANT NETT fino al febbraio 1970. NETT era l’acronimo di New Equiment Training Team.

Esso si componeva di sei aviatori, un NCOIC (Non-Commissioner Officer In Chief), tre crew chief, due manutentori di armamenti, tre tecnici riparatori di apparecchiature televisive, un tecnico riparatore di apparecchiature elettroniche, uno specialista di comunicazioni e due contractor civili che rappresentavano la ditta che produceva l’AN/ASQ-132. Prima della partenza per il Vietnam, il nucleo NETT prese parte ai test del sistema e ad un corso presso la Hughes.

Gli aviatori candidati dovevano avere all’attivo almeno 200 ore di volo in combattimento, preferibilmente nell’area d’impiego dell’INFANT (vedi in basso), abilitati con il modello UH-1, conoscere a livello generale il sottosistema M21 e non avere alcuna inibizione nei confronti del volo notturno.

Il corso di qualificazione per gli aviatori destinati al sistema INFANT aveva una durata complessiva di 55.2 ore, di cui 29.7 dedicate alla teoria (in aula) e 25.5 destinate ai voli di addestramento diurni con filtri (10.7 ore) e notturni (15 ore). Le attivita’ di abilitazione con le armi si svolgevano esclusivamente durante le ore notturne dove ogni studente  lanciava complessivamente 63 razzi da 70mm e sparava 6000 colpi con le Minigun.

L’installazione dell’ASQ-132 avvenne presso il Sanford Army Airfield, a Long Binh. In totale occorsero sei giorni per le operazioni di montaggio, calibrazione e di verifica dei sistemi a terra e in aria.

L’equipaggio dell’INFANT consisteva in quattro membri:

  • Pilota
  • Copilota/cannoniere
  • Crew Chief/mitragliere
  • Mitragliere/osservatore

Il crew chief e il mitragliere erano armati con una mitragliatrice M60 ciascuno. La dotazione munizioni era pari a 900 colpi (450 per arma). Le M60 erano armi difensive, imbarcate per proteggere i fianchi dell’elicottero.

Le munizioni per il sottosistema M21 si suddividevano in 14 razzi da 70mm (7 per lanciatore), piu’ 4500 colpi calibro 7,62 NATO per le due M134 Minigun. La dotazione colpi delle M134 era volutamente ridotta per evitare di superare il peso massimo prescritto, ossia 4309 kg.

Con questo carico bellico in genere non si imbarcavano piu’ di 544 kg di carburante, quantita’ che, per inciso, consentiva di compiere una sortita di 1 ora e mezza, con una riserva pari a 30 minuti.

La velocita’ tipica dalla base operativa, fino all’area di operazioni (AO) era circa 75-80 nodi, che scendevano a 60-70 quando l’elicottero raggiungeva la AO. Per quanto riguarda l’altitudine operativa, essa variava dai 600 ai 1500 piedi AGL (altitude above ground level) a seconda delle condizioni di luce ambientali (chiaro di luna, presenza di stelle, cielo coperto etc). L’altitudine ottimale era invece compresa fra i 600 e gli 800 piedi AGL: cio’ permetteva  di ottenere un’elevata qualita’ d’immagine dell’ASQ-132 e di conseguenza un incremento delle capacita’ di ricerca e di attacco della piattaforma INFANT.

I risultati ottenuti in quei tre mesi dagli INFANT furono decisamente molto piu’ lusinghieri rispetto agli UH-1 RIIS inviati tre anni prima. Il successo dell’INFANT convinse inoltre i comandi ad espandere il programma. Poco dopo il Training Team (NETT) divenne Detachment (DET) a tutti gli effetti.

Il nucleo NETT della D Company, 227th AHB condusse le operazioni dal campo di aviazione di Lai Khe, eccetto per un periodo di 10 giorni dal quale’ opero’ dal campo di aviazione di Can Tho (1-10 Gennaio 1970). A Lai Khe si trovava anche il personale di supporto per l’AN/ASQ-132 con relativo van per la manutenzione.

DESCRIZIONE GEOGRAFICA DELL’AREA DI OPERAZIONI (AO)

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L’area di operazioni (AO) si estendeva fino la meta’ occidentale del III Corps Tactical Zone (CTZ) e di gran parte del IV CTZ. Entrambi i CTZ circondavano la terrazza del Mekong e la regione del Delta del Mekong.

Il Delta del Mekong inizia dalla parte nordoccidentale di Saigon e si estende verso Sud Ovest fino al Golfo di Thailandia (o di Siam). Questa zona si presenta sostanzialmente come una vasta pianura allagata per la maggiorparte dell’anno e in gran parte coltivata a riso. In genere l’elevazione media del Delta non supera il metro slm.

La terrazza del Mekong e’ delimitata a Nordest dalle pendici occidentali del massiccio meridionale Annamita, e a Sudovest dalla irregolare linea di passaggio sita appena a Sudovest di Tay Ninh, Saigon e Vung Tau. La zona della terrazza e’ caratterizzata da una topografia ondulata che finisce nelle distese di colline vicino al massiccio Annamita. Lungo la terrazza sono presenti numerose grandi valli fluviali con piantagioni di riso. Le piu’ importanti sono quelle dei fiumi Đồng Nai e Saigon. La regione e’ ricoperta da differenti tipi di vegetazione, che durante la guerra rappresentavano il principale fattore limitante per il movimento di uomini e veicoli terrestri.

hueymekong

Le porzioni meridionali della terrazza del Mekong sono generalmente composte da risaie, mentre le parti piu’ settentrionali dell’area si distinguono per la presenza di una densa foresta di latifoglie. Le porzioni nordorientali dell’area sono invece coperte da foreste secondarie, mentre la fitta canopea caratterizza tutto il versante occidentale del massiccio meridionale Annamita.

L’uniformita’ del terreno del Delta e’ spezzata da due aree che per aspetto e caratteristiche sono da considerare eccezionali: la foresta di U-Minh e la Piana dei Giunchi (anche detta di Thap Muoi). La Foresta di U-Minh e’ una palude quasi impenetrabile composta da mangrovie, mentre la Piana dei Giunchi e’ un perenne acquitrinio esteso 13 mila km2 che durante la stagione umida rimane coperto da 30 a 150 cm di acqua. Nella regione abbondano anche canali e corsi d’acqua secondari.

UMINH

plainreeds

CONDIMETEO

Durante la prima parte del periodo di valutazione, le condizioni meteorologiche erano caratterizzate da occasionali acquazzoni monsonici e nubi basse. Nella seconda parte furono invece registrate buone condizioni per il volo e una visibilita’ soddisfacente. La tipica nebbia polverosa del Mekong fu la lamentela piu’ frequente degli aviatori INFANT. La temperatura media registrata durante le ore notturne era 23 gradi centigradi.

PREPARAZIONE DI UNA MISSIONE: BRIEFING E DEBRIEFING

Il numero di sistemi INFANT operativi disponibili veniva riferito all’S3 del battaglione di aviazione ogni mattina a seguito della ispezione quotidiana post-missione.

Le operazioni di manutenzione preventiva si concludevano generalmente attorno alle 15, dopo di che i piloti si occupavano delle ispezioni pre-volo. Queste ultime includevano l’avviamento della turbina e il controllo completo dell’AN/ASQ-132 e dei sistemi d’arma a questo associati (Minigun e Lanciarazzi).

Fra le 17 e le 18, l’ufficiale operazioni della compagnia veniva informato dei dettagli generali della missione, che venivano poi dattiloscritti e consegnati ai membri dell’equipaggio. Le informazioni comprendevano le condizioni meteo correnti, le previsioni (winds aloft incluso), fasi lunari, frequenze radio, ora dei briefing e infine le note addizionali (informazioni utili ai fini della missione).

Il company briefing avveniva 50 minuti prima del decollo. L’equipaggio riceveva le istruzioni sulla missione e prendeva in consegna la radio UHF di emergenza e l’equipaggiamento da sopravvivenza. Al briefing partecipava anche l’equipaggio del chase helicopter che normalmente accompagnava l’INFANT.

I piloti raggiungevano l’INFANT 30-35 minuti prima del decollo. In quel lasso di tempo l’equipaggio ne approfittava per verificare nuovamente il corretto funzionamento dei sistemi di bordo e dell’armamento. Fatto cio’, l’elicottero decollava verso la base dell’unita’ da supportare. Li’ l’equipaggio si riuniva presso il TOC (Tactical Operating Center) per un secondo briefing, di norma condotto da un S3 a livello di brigata. Quest’ultimo, oltre a informare i piloti dei gride square (detti “boxes”) da “battere”, segnalava la presenza di eventuali Specified Strike Zone (SSZ) e forniva le frequenze radio delle unita’ terrestri da supportare.

L’ufficiale S3 lasciava poi spazio al collega S2 per l’intelligence briefing, che metteva al corrente i piloti dell’attivita’ nemica nell’area di operazioni, dei movimenti del nemico, eventuale presenza di fuoco contraereo, nonche’ di infrastrutture e vie di rifornimento. L’equipaggio veniva poi istruito sul ruolo che avrebbe dovuto ricoprire e sul tipo di informazioni che l’unita’ supportata sperava di ottenere.

Le coordinate dei “boxes” venivano consegnate al Liaison Officer dell’artiglieria (ALO) e all’operatore GCA (Ground Controlled Approach), ma solo nel caso fosse disponibile la copertura radar delle unita’ del controllo del traffico aereo (e non sempre lo era). L’ALO otteneva infine l’autorizzazione al volo nella Area di Operazioni (AO), mentre l’operatore GCA disegnava le aree assegnate nello schermo radar in modo da dirigere con precisione l’INFANT e mantenere quest’ultimo entro il perimetro delle aree di ricerca prestabilite.

Vale la pena di menzionare che nell’U.S. Army le funzioni GCA erano svolte dalle unita’ di Air Traffic Control (ATC). Ogni divisione (1st Cav, 1st ID, 4th ID ecc.) aveva in organico una propria compagnia ATC, mentre i reparti di volo non-divisionali si servivano di battaglioni separati che fornivano servizi ATC a livello di Corpo.

GCAradarpic

Missione o sortite si concludevano con il debriefing in cui l’equipaggio forniva all’unita’ supportata ogni informazione utile o necessaria: area e “boxes” coperti, obiettivi, coordinate, armi impiegate, colpi sparati e i risultati di ogni ingaggio. Una volta rientrato al campo di aviazione della base, l’equipaggio dell’INFANT riportava poi le medesime informazioni all’S3 del battaglione di aviazione.

TATTICHE

Sebbene l’UH-1M INFANT fosse in grado di ricercare, acquisire e neutralizzare i bersagli autonomamente nella (quasi) completa oscurita’, esso rendeva al meglio quando operava in congiunzione con altri elicotteri, ad esempio con un UH-1H Comando e  Controllo (C&C) armato di mitragliatrice calibro .50 che seguiva a ruota l’INFANT:

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Al posto del tradizionale UH-1H, poteva anche essere impiegato un UH-1 Nighthawk, ossia uno speciale Huey Hotel dotato di apparati di visione notturna Starlight, un faro di ricerca che poteva funzionare sia per proiettare luce bianca o  IR. Il Nighthawk era normalmente equipaggiato con bengala illuminanti e armato con una mitragliatrice calibro .50 e una Minigun.

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Lato sinistro di un UH-1H Nighthawk. Notare la Minigun con i due tubi flessibili per l’espulsione dei bossoli e il “castello” equipaggiato con un faro di ricerca IR AN/VSS-3 da 50 milioni di candele e un visore notturno Starlight AN/TVS-4 Night Observation Device (NOD). Il lato destro era invece occupato da una mitragliatrice pesante calibro 0.50 (M2HB, XM214 o M3).

In alternativa si ricorreva a formazioni piu’ complesse tipo Hunter-Killer (HK). La tipica formazione HK si componeva di un UH-1M INFANT (Hunter), uno o due elicotteri d’attacco Cobra (Killer) e un UH-1H slick in funzioni di Comando e Controllo (C&C). Le formazioni HK si rivelarono le piu’ efficaci in assoluto.

hkscheme

Ecco cosa segnalava a questo proposito il rapporto dell’esercito Iroquois Night Fighter And Night Tracker del 30 Aprile 1970:

This configuration was employed numerous times and found to be very effective. The AH-1G flew 1000 feet above INFANT in an orbital pattern providing continuous air cover. The UH-1H was used as C&C at an altitude of 1500 feet above INFANT to provide maximum control of the two other aircraft.

Advantages

(a) Additional firepower and standoff capability are provided by the AH-1G,

(b) UH-1H provides positive control of the other aircraft from a safe altitude, thereby permitting the AH-1G and INFANT crews to concentrate on the enemy situation.

(c) AH-1G provides improved capability to detect ground to air fire in all quadrants and provide immediate neutralizing fire.

(d) UH-1H can serve as recovery aircraft for AH-lG or INFANT.

(e) Maximum capabilities of all aircraft are exploited.

Disadvantages

None were apparent.

L’INFANT IN AZIONE

Durante il periodo di valutazione con la 1a Divisione di Cavalleria, gli INFANT presero parte a diverse missioni e sortite durante le ore notturne. Alcune furono infruttuose, mentre altre portarono a risultati apprezzabili. Ad esempio il 5 Gennaio 1970 un team composto da due INFANT e uno Huey Nighthawk (soprannominato Tiger Surprise) parti’ da Can Tho per attaccare una serie di bersagli individuati a Sud e a Ovest di Soc Trang. L’azione provoco’ la distruzione di 15 costruzioni e 21 sampan carichi di rifornimenti, nonche’ l’uccisione di diversi Vietcong. Il giorno successivo un team misto di due INFANT, un Cobra e un UH-1H fu inviato a Ca Mau contro posizioni nemiche sospette. Dopo l’attacco un agente riporto’ la morte di almeno 30 Vietcong. In entrambi casi il sistema funziono’ come previsto e grazie ai sensori di bordo fu anche possibile effettuare ricognizioni notturne post-strike per valutare i danni arrecati al nemico.

In almeno due occasioni non fu possibile ottenere informazioni sui danni causati dall’intervento dell’INFANT. Si vedano a questo proposito le missioni del 4 e 9 Gennaio. Il 4 Gennaio 1970 fu impiegato un unico INFANT (il secondo non era mission-ready) in coppia con uno Huey Nighthawk del 13th Aviation Battalion nell’area meridionale e occidentale di Soc Trang. L’INFANT compi’ un paio di attacchi con i razzi, ma per ragioni sconosciute non fu possibile stabilire l’entita’ dei danni. Il 9 Gennaio un singolo INFANT fu inviato nell’area di Kuc Hoa accompagnato da tre Huey: due Nighthawk con calibro .50 e un terzo Firefly con doppia M60 in singola postazione e sistema di illuminazione composto da un gruppo di luci di atterraggio di C-123. Il Team effettuo’ un paio di attacchi sottoforma di Recon by Fire. Anche in questo caso non si seppe nulla dei risultati.

HUEYFF

Il 2 Gennaio, durante un test di volo sopra la foresta di U-Minh in appoggio ad una missione Nighthawk (UH-1H + AH-1G e Mohawk), uno dei due INFANT (UH-1M matricola #66-00726) si schianto’ improvvisamente in una zona paludosa durante un gun run ad alta velocita’. Il violento impatto con il terreno e la successiva esplosione provocarono la morte immediata di tutti e quattro i membri dell’equipaggio. Le cause dell’incidente non furono mai stabilite con precisione. L’unica cosa certa e’ che gli INFANT stavano attaccando alcuni obbiettivi individuati dallo SLAR (Side-Looking Airborne Radar) del Mohawk. Dopo aver ingaggiato e colpito con successo i primi tre, uno degli INFANT si dedico’ al quarto, lanciando una coppia di razzi da 70mm, poco prima di esplodere al suolo. Nessuna trasmissione radio fu captata negli istanti prima del disastro. L’UH-1H e l’AH-1G della formazione Nighthawk parteciparono alle operazioni di recupero del relitto e dei corpi fino alle ore 05.15 AM del 3 Gennaio, dopo di che rientrarono alla base di Can Tho.

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Su VPHA.org il pilota del summenzionato Cobra, George Caldwell, scrive a questo proposito:

Crew Members included 1LT Robert E. Carmichael (KIA), WO 1 Dennis E. Debner (KIA), LTC Roger W. Kvernes (KIA), and SFC Eddie L. Spivey (KIA). Aircraft entered a gun run from approximately 1,000 feet. Wing man stated the aircraft leveled off at 300 feet then flew into the ground at high speed. The aircraft exploded, burned and was destroyed. The late night test mission involved the UH1M accident aircraft plus a UH1H and AH1G aircraft from the 235th AWC based at Can Tho. My Cobra (call sign Satan 12) provided weapons support while the UH1H was flown by our unit maintenance officer. The test flight was conducted over the U Minh forest in the southernmost portion of South Vietnam. I was not briefed on any details concerning the test, just that the aircraft had the ability to fly low level at night. I don’t recall the weather being a factor for the mission. The AH1G was flying a wide orbit at 2500′ while the UH1H was orbiting at a lower altitude and in radio contact with the test aircraft. The infant ship was at low level and blacked out. While orbiting I observed a splash of light from the surface and saw flames burning. After a short while the UH1H announced that the UH1M had crashed. We provided gunship support while the Huey descended to observe the crash site using his lights. He observed the wreckage and determined that it appeared to be completely destroyed. We did our best to determine our exact location and eventually returned to base. – See more at: http://www.vvmf.org/Wall-of-Faces/49221/EDDIE-L-SPIVEY#sthash.XJ5KLh5j.dpuf

“Aircraft entered a gun run from approximately 1,000 feet. Wing man stated the aircraft leveled off at 300 feet then flew into the ground at high speed. The aircraft exploded, burned and was destroyed. The late night test mission involved the UH-1M accident aircraft plus a UH-1H and AH-1G aircraft from the 235th AWC based at Can Tho. My Cobra (call sign Satan 12) provided weapons support while the UH-1H was flown by our unit maintenance officer. The test flight was conducted over the U Minh forest in the southernmost portion of South Vietnam. I was not briefed on any details concerning the test, just that the aircraft had the ability to fly low level at night. I don’t recall the weather being a factor for the mission. The AH-1G was flying a wide orbit at 2500′ while the UH-1H was orbiting at a lower altitude and in radio contact with the test aircraft. The INFANT ship was at low level and blacked out. While orbiting I observed a splash of light from the surface and saw flames burning. After a short while the UH-1H announced that the UH-1M had crashed. We provided gunship support while the Huey descended to observe the crash site using his lights. He observed the wreckage and determined that it appeared to be completely destroyed. We did our best to determine our exact location and eventually returned to base.”

I CADUTI

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CONSIDERAZIONI FINALI E ANNOTAZIONI DEL NETT

L’INFANT fu nel complesso giudicato abbastanza soddisfacente, sebbene afflitto da vari problemi e limitazioni che ne consigliavano l’uso esclusivamente in determinate condizioni tattiche e ambientali.

Il rapporto originale dell’ACTIV concludeva in sintesi che:

a. The INFANT system is capable of detecting and engaging targets under nighttime combat conditions in RVN, Overall effectiveness is influenced by mission planning, available ambient light, terrain characteristics, detection slant ranges, and crew knowledge of exact position over the terrain.

b. The reliability and maintainability characteristics of INFANT are acceptable however, improvement is needed in quality control over manufactured spare components, and additional test equipment and tools are required for more efficient use of maintenance time. Correction of deficiencies in recurring component failures should measurably Improve system reliability, and improved component accessibility should reduce MTTR.

INFANT is best employed in a fire team, in generally open terrain or over waterways, in conjunction with other area or zonetype surveillance or detection devices, under moonlit conditions, and  in specified strike zones or where clearance to engage targets is readily available.

INFANT can assist units in night movement with its capability to provide armed reconnaissance of the route of march and ambush neutralization

Note preparate dal team di valutazione NETT del 1st Cavalry:

– La qualita’ dell’immagine dell’ASQ-132 dipendeva dalle fasi lunari e dalla luce ambientale disponibile, cosi’ come dal contrasto terreno/bersaglio.

– Quando la (scarsa) luce ambientale costringeva all’uso degli illuminatori IR, i sensori dell’ASQ-132 potevano operare solo nel campo di visione piu’ ristretto, limitando di fatto le capacita’ dell’intero sistema/piattaforma;

– La maggiorparte degli obiettivi fu riconosciuta a una distanza di circa 300-500 metri di fronte al percorso di volo dell’INFANT

– Durante gli attacchi, i primi passaggi furono nella stragrande maggioranza dei casi compiuti con le Minigun, mentre i secondi con le i razzi da 70mm. A dispetto di cio’, nel primo passaggio era possibile ingaggiare i bersagli nel 68% dei casi con entrambi gli armamenti.

– L’Availability Rate (AR) in Vietnam delle cannoniere UH-1M INFANT raggiunse il 49%, contro il 56% dei normali UH-1M con M21 e il 67% degli UH-1C gunship (valori rilevati nello stesso periodo)

– L’AN/ASQ-132 richiedeva nel complesso quattro ore di manutenzione a terra per ogni ora di funzionamento in condizioni operative.

– Il Mean-Time-To-Repair (MTTR) era pari a 11.6 ore-uomo.

– Il Mean-Time-Between-Failure (MTBF) dell’ASQ-132 era 6.2 ore;

– La gamma di contrasto dei monitor degli apparati di visione DV e RV fu giudicata inadeguata;

– In termini di sicurezza, il sistema INFANT in Vietnam si dimostro’ meno pericoloso del previsto durante i voli notturni, ed in particolare rispetto al periodo dei test in patria;

– L’INFANT fu giudicato ideale nella raccolta di informazioni, anche in congiunzione con altre piattaforme destinate a queste attivita’ (es. Mohawk);

– L’integrazione del sistema d’arma M21 con l’ASQ-132 si rivelo’ efficace, sopratutto quando veniva comparato ad altri sistemi privi di una vera propria integrazione fra le armi ed i sensori;

– L’ASQ-132 poteva per certi versi assistere la navigazione notturna, ma i piloti non potevano per ragioni di sicurezza fare completamente affidamento su di esso;

– Scoperta e riconoscimento dei bersagli avvenivano spesso in simultanea grazie all’ASQ-132;

– Le restrizioni imposte dalle necessarie regole d’ingaggio rendevano meno efficaci gli attacchi contro bersagli di opportunita’;

– Molte delle operazioni di manutenzione furono giudicate troppo dispendiose a causa della scarsa accessibilita’ del sistema ASQ-132, per il numero di persone richieste o piu’ semplicemente per via delle numerose procedure “step-to-step”;

– Da un punto di vista ergonomico i controlli dell’ASQ-132 furono giudicati adeguati, sebbene perfettibili sotto molti punti di vista (gli equipaggi avevano talvolta difficolta’ nel distinguere un controllo dall’altro e inoltre qualche manopola o interruttore si trovava in posizioni scomode)

– Lo schermo posteriore (rear monitor) si rivelo’ di scarso aiuto, contribuiva ad incrementare il peso dell’elicottero, e di conseguenza non venne quasi mai montato a bordo;

– Gli illuminatori IR furono giudicati inadeguati in quanto, trovandosi in posizione arretrata, limitavano il campo di visione dei sensori DV e RV;

– Durante l’impiego dell’ASQ-132 era difficile mantenere l’occhio adattato alla visione notturna;

– Gli operatori del sistema DV riportarono affaticamento degli occhi e mal di testa dopo circa 4 ore di utilizzo. Molti piloti avrebbero preferito l’installazione di due apparati RV;

– La particolare coordinazione richiesta nell’impiego dell’ASQ-132 non fu giudicata un problema dagli equipaggi. I sensori separati per pilota e co-pilota/cannoniere furono valutati positivamente;

– Il Sistema INFANT non poteva essere impiegato con efficacia nei pressi di forti fonte di luce come bengala illuminanti, oppure nelle vicinanze dei sistemi di illuminazione dei perimetri delle basi;

– La densa foresta riduceva notevolmente le capacita’ dell’ASQ-132;

– Le testate a flechettes dei razzi da 70mm si rivelarono piu’ efficaci rispetto alle testate HE;

– La piattaforma INFANT dava il meglio quando le unita’ di terra che supportava erano informate sulle capacita’ e sui limiti della medesima;

ALTRI UTENTI DELL’INFANT

Oltre alla Prima Divisione di Cavalleria, gli UH-1M INFANT furono oggetto di valutazioni da parte dei seguenti reparti:

  • 191st AHC/13th CAB/1st Aviation Brigade
  • 162th AHC/13h CAB/1st Aviation Brigade

Un paio di UH-1M INFANT furono presi in consegna dalla 191st AHC (Can Tho) nella tarda estate del 1970 e assegnati al plotone cannoniere “Bounty Hunters” fino al dicembre dello stesso anno (vedi anche le mie precedenti note sul #66-00511). Queste macchine successivamente passarono alla 162th AHC che li impiego’ nel corso dell’anno seguente. La storiografia ufficiale della 162th AHC dice dell’INFANT:

The Vultures supported the INFANTS and provided a C&C ship to navigate for and direct the INFANT team on nightly patrols of the canals south and east of Can Tho down to the U-Minh Forest. The INFANTS flew low along the canals and engaged targets without displaying any visible light, even on the darkest night (there were 3 small blue lights on top of each INFANT ship to enable the C&C ship to see them and navigate for them). For the six months or so it was attached to the 162nd the INFANT fire team was very effective and destroyed hundreds of sampans, and probably got a similar number of KIAs. The psychological impact of two gunships accurately identifying and engaging targets in complete darkness must have been terrifying to the VC/NVA. However, the INFANT ships required a great deal of maintenance support and were withdrawn in late 1971.

Per la cronaca, Vultures era il plotone della 162nd AHC equipaggiato con gli UH-1D/H slick (da trasporto). Il plotone cannoniere era invece noto come Copperheads. In basso potete vedere le patches delle due unita’ citate.

UH-1M INFANT del plotone cannoniere della 191st Assault Helicopter Company ripreso durante le intensive operazioni di manutenzione. Notare sulla destra del muso il grosso cavo in fibra ottica del sistema ad intensificazione di luce che sbuca letteralmente dal parabrezza.

Questa sezione e’ da considerarsi IN PROGRESS.

*   *   *

ALTRI SISTEMI

Nei primi anni Settanta gli Stati Uniti testarono sull’AH-1G Cobra un apparato simile all’INFANT, ossia il CONFICS (Cobra Night Fire Control System), basato pero’ sulla sola LLLTV (Low Light Level TV), asservita unicamente alla torretta M28 sotto il muso. Almeno tre macchine ricevettero questo sistema.

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Sempre in quel periodo apparvero anche i primi sistemi FLIR (Forward Looking Infra-Red), che ovviamente erano molto piu’ pesanti ed ingombranti dei modelli attuali. Il FLIR nacque nel 1963 da una brillante intuizione di Kirby Taylor, un giovane ingegnere dell’Arkansas assunto della Texas Instrumens. L’apparato forse piu’ avanzato dell’epoca era l’Aerojet Electrosystems AN/AAQ-5 SSPI (Sighting System Passive Infrared), installato sia sullo Huey, che sul Cobra.

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UH-1M con Aerojet ElectroSystems AN/AAQ-5 SSPI montato sul muso. Similarmente all’INFANT, l’SSPI era asservito al sistema d’arma M21.

L’AN/AAQ-5 fu testato da speciali FLIR Team distaccati presso i seguenti reparti di volo

2/17 Cavalry
7/1 Cavalry
282nd Assault Helicopter Company

flirssip

Uomini del C Troop, 2-17 Cavalry posano di fronte un UH-1M con FLIR.
Photo courtesy of Jim Newman via vhpamuseum.org

Il rapporto ufficiale del Frankford Arsenal del 1972 conclude:

Reports such as the U.S. Army ENSURE 78 RVN evaluation of the AN/AAQ-5 FLIR under actual combat conditions attest to the potential of far infrared imaging devices, in detecting, acquiring, and identifying targets at extended ranges. These systems, however, are not without their drawbacks; in particular, for the airborne case, their huge size and weight restricted aircraft performance and load carrying capacity; equipment and parts costs were high, unique operating environments were required for the FLIR detectors, and the systems proved to be unreliable and difficult to maintain. It was clear that more R and D would be required before lightweight, low cost and dependable FLIR systems could be fielded. Problems lead to the continued search for improvements in system concepts, designs and materials. Parametric Image-Up-Conversion is one such system concept which has recently generated considerable interest and, potentially, may prove to be a viable technique for developing an infrared imaging system free from many of the problems associated with FLIR.

cobrasmash

Nel caso del Cobra, oltre al FLIR, era presente anche un radar MOTARDES (Moving Target Detection System) Emerson Electric AN/APQ-137B, che era contenuto in quel grosso pod che vedete a sinistra della foto in alto. L’AN/APQ-132, che emetteva impulsi in radiofrequenza (RF), poteva rilevare ogni oggetto o persona in movimento a velocita’ eguali o superiori a 2 km/h. Questo sistema, noto come SMASH (South-East Asia Multisensor Armament System), fu sviluppato dalla Bell Aerospace Division in congiunzione con lo U.S. Army Weapon Command.

smashpatch La patch del team di valutazione SMASH

[1] Note sul #66-00511

Qui di seguito le unita’ che ebbero in carico il #66-00511:

  • D/227th AHB (Bien Hoa, Nov ’69 – Mar ’70)
  • INFANT Det/HHC/11th CAB (Phu Loi, Apr-Lug 1970)
  • 191st AHC (Can Tho, Ago 1970 – Feb 1971)
  • 388th Transportation Company (DS) (Mar 1971)

In Vietnam il #66-0051 totalizzo’  601 ore di volo (Nov ’69 – Mar ’71)

Conclusa l’esperienza nel Sud Est Asiatico, il #66-0051 fu dapprima trasportato negli USA e poi trasferito al Flight Detachment dell’AVSCOM della 5th Army (St. Louis, MO – Apr ’71), dove fu privato del sistema INFANT e portato alle condizioni originali. In seguito fu immagazzinato presso l’US Army Aeronautical Depot Maintenance Center (Corpus Christi, TX – Mag-Lug 1971) e infine riassegnato a altre unita’ fino al ritiro definitivo dal servizio. La Army National Guard fu l’ultima ad averlo in servizio

BIBLIOGRAFIA

* A History of Army Aviation: From Its Beginnings to the War on Terror, by James Williams, iUniverse Inc., 2005
* Huey Cobra Gunships, di Frank Bishop, Osprey Publishing, 2006
* Iroquois Night Fighter and Night Tracker (INFANT), Final Report, Department of the Army, 1970
* Vietnam Chopper – Helicopter in Battle, 1950-1975, di Simon Dunstan, Osprey Publishing, 2003
* Ensure 100 HR/54 report, Department of the Army, 1971
* Vari stralci di rapporti e dati ottenuti da numeri di Army e U.S. Army Aviation Digest


Elicotteri: volare con una donna pilota ai comandi e’ piu’ sicuro?

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Su Swampland, il noto blog politico della rivista Time, e’ stato pubblicato un articolo del reporter Mark Thompson che commenta l’accident rate dei piloti ad ala rotante di sesso maschile e femminile dell’US Army Aviation. Considerazioni e dati sono stati estrapolati da un recente studio di un maggiore dell’esercito USA sull’impatto della donna soldato in questi ultimi 12 anni di Global War On Terror. L’articolo di Thompson esordisce con:

Ten out of every 100 Army helicopter pilots are women — but they account for only 3 out of every 100 accidents.

Se volete saperne di piu’ non dovete fare altro che seguire questo link:
http://swampland.time.com/2014/02/16/army-women-helicopter-pilots/

Buona lettura!

Nella foto: il Chief Warrant Officer Lacey Smith si prepara ad un volo con un Black Hawk – Photo credit : Michael Yon


Gli ultimi Mustang militari yankee

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E non parlo degli Enforcer sperimentali a turbina (che peraltro non furono mai adottati), ma dei Mustang dell’esercito stratunitense con motore a 12 Cilindri. L’U.S. Army Aviation fu infatti una delle ultime forze aeree a volare con il celeberrimo purosangue progettato dalla North American nel 1940.

Per la precisione si trattava dei meno noti, ma egualmente interessanti Cavalier Mustang. Fra gli anni ’60 e ’70 questi aerei furono disponibili sia come vecchi P-51 completamente ricondizionati, oppure come nuove macchine ricostruite. In entrambi casi la ditta coinvolta era la Trans-Florida Aviation di Sarasota (Florida), fondata dall’editore e appassionato di aviazione David B. Lindsey Jr. Quest’ultimo nel 1956 entro’ nel business dei Mustang civili acquistando otto F-51D ex Royal Canadian Air Force (RCAF) da convertire in aerei biposto privati executive. I prezzi nel 1959 andavano – a seconda dell’allestimento – dai 18 mila ai 32.500 dollari. Qualche anno piu’ tardi, nel 1963, la Trans-Florida Aviation inizio’ ad occuparsi anche del ricondizionamento dei vecchi Mustang delle piccole aviazioni dell’America Latina, come ad esempio quelli della Fuerza Aérea Dominicana.

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Nel 1967 la societa’ fu ridenominata Cavalier Aircraft Corporation e in breve tempo espanse ulteriormente le attivita’ grazie all’introduzione di nuove versioni per impieghi militari e COIN, come i Cavalier F-51D e TF-51D (a doppio comando) e il Cavalier Mustang II, che rispetto al primo aveva un motore piu’ potente (V-1650-724A da ca. 1800 hp), nuove radio, un’ala irrobustita con otto punti di attacco, due serbatoi alle estremita’ alari e un secondo seggiolino per un eventuale osservatore (immutato l’armamento base, ossia sei mitragliatrici pesanti calibro 0.50). Il Cavalier F-51D e il Mustang II catturarono immediatamente l’interesse del Pentagono, che inizio’ ad acquistarne in piccoli quantitativi per conto di paesi amici e alleati nell’ambito di programmi di aiuti militari come il MAP (Military Assistance Program). Queste macchine andarono alle forze aeree di Bolivia (Project Peace Condor), El Salvador, Guatemala e Indonesia (Project Peace Pony).

L’U.S. Army dal canto suo ricevette un totale di tre esemplari: due Cavalier F-51D biposto (matricole 68-15795 e 68-15796) ricostruiti partendo da vecchie cellule, e un singolo P-51D-25NA ex USAF (44-72990) ed ex RCAF (9283), che dopo essere stato radiato e venduto come aeromobile civile (N6322T), fu ricondizionato dalla stessa Cavalier e infine consegnato all’U.S. Army, che gli assegno’ la matricola 0-72990.

Il 0-72990 fu proprio il primo Mustang preso in consegna dall’esercito, che all’epoca necessitava di un chase plane “pepato” per accompagnare il veloce elicottero d’attacco sperimentale Lockheed YAH-56A Cheyenne durante i voli di collaudo presso Edwards AFB (California). Si scopri’, infatti, che i T-28 Trojan e gli U-21 Ute normalmente adibiti a tale scopo avevano problemi a seguire il Cheyenne in determinate situazioni (esempio durante le repentine accelerazioni). L’U.S. Army fu talmente soddisfatto dal Mustang, che ordino’ alla Cavalier due nuovi F-51D da basare a Fort Rucker (Alabama), sede e scuola dell’aviazione dell’esercito.

Benche’ disarmati, gli F-51D dell’Army erano molto simili ai Cavalier Mustang II da combattimento. Esteriormente, le caratteristiche che balzavano immediatamente agli occhi erano i due serbatoi alle estremita’ alari e la deriva ingrandita tipo P-51H. Nel ruolo di chase plane, il secondo seggiolino era occupato da un cameraman che manovrava una telecamera montata su uno speciale supporto girostabilizzato in grado di assicurare immagini stabili in ogni condizione. Oltre alle attivita’ di accompagnamento, gli F-51 dell’esercito furono impiegati anche in simulazioni di combattimenti aria-aria contro lo stesso Cheyenne (ignoro comunque gli esiti di tali scontri :-))

Ecco alcune belle immagini dei Cavalier dell’U.S. Army

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I due Cavalier F-51D matricole 68-15795 e 68-15796

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p51army8Qui invece abbiamo un paio di foto del F-51D #0-72990.

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Mustang in compagnia di alcuni F-15 Eagle usati per test ad Edwards AFB

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Il motivo per il quale l’U.S. Army compro’ i Mustang: il Lockheed AH-56 Cheyenne. Le caratteristiche di velocita’ e manovrabilita’ di questo elicottero compound richiesero un chase plane dalle superiori prestazioni.

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Con la soppressione del programma Cheyenne, avvenuta nel 1972, le attivita’ di volo dei Cavalier si concentrarono verso altri ruoli, sopratutto nell’ambito di test di equipaggiamenti ELINT e di comunicazione. L’US Army rese altresi’ disponibili le macchine per altri clienti. Gli F-51D matricola 68-15795 e 96, ad esempio, furono presi in prestito dall’U.S. Marine Corps per una serie di test con armamenti avvenuti al poligono di NAS China Lake (California) nel periodo 1973/74. Per l’occasione i Marines sostituirono i serbatoi alle estremita’ alari con due cannoni senza rinculo M40A1 da 105mm!

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Altre informazioni purtroppo non ne ho. Posso solo dirvi che i Mustang dell’esercito USA furono ritirati definitivamente dal servizio fra il 1975 e il 1978 e che i tre esemplari finirono nei seguenti musei, tutti ubicati negli States:

US Army Aviation Museum, Ozark (Alabama)
Qui si trova il 0-72990, con i colori, insegne e marche originali. A quanto ne so, questo F-51 non e’ esposto in un’area accessibile al pubblico (dovrebbe essere conservato in un apposito hangar assieme ad altri aeromobili dell’esercito).

Minnesota Air National Guard Museum, St. Paul (Minnesota).
Al MANGM e’ esposto il 68-1595. Questo Mustang porta i colori e le insegne della ANG del Minnesota.

USAF Armament Museum, Eglin AFB (Florida)
A Eglin e’ conservato Il 68-1596. L’aereo e’ stato riportato alle sembianze di un F-51D postbellico. Le insegne sono USAF, mentre la matricola e’ 41-3571.

Tutti e tre si possono considerare in buono/ottimo stato di conservazione.