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L-ATV & M-ATV (was: le dimensioni contano)

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Per coloro che si volessero fare un’idea delle dimensioni dell’L-ATV (vincitore del programma JLTV e sostituto dell’Humvee protetto) contrapposto al suo fratello maggiore M-ATV, acquisito negli anni passati principalmente per il teatro Afghano. Il primo verra’ procurato in circa 54.000 esemplari, il secondo invece e’ stato sino ad ora prodotto in circa 10.000 unita’.

Altra immagine dei due veicoli fotografati assieme ad altri popolari mezzi della Oshkosh

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Qui invece le differenze fra un Up-Armored Humvee (UHA) e un M-ATV

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Infine una bella foto vintage

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Veicoli 4×4 standard dell’US Army – 1940’s – 1980’s (Jeep MA, Jeep MB, Jeep M38, Jeep M38A1, Ford M151A1, Ford M151A2 e AM General Humvee)

 


Purple Haze

Mi sono sempre piaciute le fotografie di elicotteri avvolti dai fumi colorati delle granate fumogene, sopratutto quelle viola (purple appunto) 🙂

Ecco un paio di validi esempi

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Questo scatto risale al Novembre scorso, e ritrae un Mi-17 Hip delle Forze Aeree Afghane impegnato durante esercitazioni avvenute nei pressi dell’Aeroporto di Kandahar, in Afghanistan. (Photo credit: CPT Anastasia Wasem/USAF).

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Questo OH-6A fu invece immortalato in Vietnam nel 1970. L’autore di questa suggestiva immagine e’ Robert Woolcock. Nel suo sito personale troverete molte foto di altissima qualita’. Guardate che roba, sembrano fatte ieri! : http://bobwoolcock.com/vietnam.html

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Tipica granata fumogena M18. Essa e’ in grado di emettere fumo per circa 50-90 secondi.

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Naturalmente il titolo del post si riferisce anche all’omonimo brano di Jimi Hendrix, tratto dall’album”Are You Experienced?” del 1967:


NH90 AVES: un’anno di attivita’ in Afghanistan

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RC-West, Afghanistan, 23 Agosto 2013 –  Nei giorni scorsi, che coincidono con il compimento del primo anno di impiego operativo in Afghanistan, una coppia di elicotteri NH-90 dell’Aviazione dell’Esercito (AVES) in forza alla Task Force ‘Fenice’ del Regional Command West (RC-W), dopo circa tre ore di volo e una breve sosta presso la Forward Operating Base (FOB) di Chaghcharan, dopo aver sorvolato la catena montuosa dell’Hindu Kush, è giunta presso la sede del Isaf Joint Command (IJC), il comando della NATO in Afghanistan che ha la responsabilità delle operazioni militari su tutta l’area di responsabilità di ISAF.

Gli NH-90 italiani dell’AVES, che recentemente hanno anche superato le 1000 ore di volo, sono giunti in teatro operativo afghano nell’agosto dello scorso anno e, per la prima volta in assoluto tra le nazioni partecipanti al consorzio di produzione, sono stati impegnati in missioni di combattimento e supporto al combattimento. Questo elicottero, dotato di apparati avionici di bordo di ultima generazione completamente integrati ai sistemi per la visione diurna e notturna, permette all’equipaggio un costante ed elevato stato di Situational Awareness, ovvero la piena e continua percezione di tutti gli aspetti tecnici ed operativi rilevanti per lo svolgimento in sicurezza delle missioni, che unita all’elevata professionalità ed esperienza maturata dai piloti anche in situazioni ambientali critiche tipiche del teatro operativo afghano, dimostra di essere uno strumento estremamente flessibile a disposizione del comandante di RC-W. L’organizzazione posta in atto dalla Task Force ‘Fenice’ per la gestione di questi velivoli e’ stata inoltre oggetto di visita da parte di una delegazione australiana che ne ha apprezzato l’efficacia e le brillanti soluzioni adottate in campo manutentivo.

La Task Force ‘Fenice’, attualmente comandata dal Colonnello Luigi Adiletta, è l’unità dell’Aviazione dell’Esercito schierata nel teatro di operazione afghano che ha il compito di svolgere missioni di supporto aereo ravvicinato alle truppe di terra, trasporto e sostegno logistico delle forze, nonché missioni di evacuazione medica e stabilizzazione immediata del personale rimasto ferito in combattimento ‘Forward Medical Team’ (FMT).

Fonte: Regional Command West – ISAF

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Note sul 747 Cargo schiantatosi in Afghanistan

Il protagonista di questo terrificante incidente e’ un Boeing 747-428 (matricola N949CA – cn 25630) di proprieta’ della compagnia National Airlines (New York) in servizio per conto dell’Air Mobility Command dell’US Air Force. A quanto pare l’N949CA stava trasportando cinque veicoli militari, probabilmente MRAP (Mine-Resistant Ambush Protected).

L’aereo si e’ schiantato immediatamente dopo il decollo dalla pista 03 della base aerea di Bagram, Afghanistan alle ore 15:30 del 29 Aprile 2013. La destinazione del volo (N8-102) era l’aeroporto internazionale Al Maktoum di Dubai (Emirati Arabi Uniti). I Jumbo della National stavano ininterrottamente compiendo questa rotta da circa un mese, probabilmente a supporto delle (imponenti) operazioni di ritiro dal teatro afghano.

Nell’incidente sono perite 7 persone: quattro piloti, due meccanici e un load master, tutti civili e di nazionalita’ statunitense. Ecco i nomi:

Brad Hasler (pilota) da Trenton, Michigan
Jeremy Lipka (pilota) da Brooklyn, Michigan
Jamie Brokaw (primo ufficiale) da Monroe, Michigan
Rinku Summan (primo ufficiale) da Canton, Michigan
Michael Sheets (loadmaster) da Ypsilanti, Michigan
Gary Stockdale (manutentore) da Romulus, Michigan
Timothy Garrett (manutentore) da Louisville, Kentucky.

Ignote al momento le cause esatte dell’incidente, ma si ipotizza un caso di “load shift” con conseguente stallo. Come previsto, i Talebani si sono immediatamente autoaccusati del disastro, machevvelodicoaffare? 🙂

L’N949CA aveva volato per la prima volta il 29 gennaio 1993, e precedentemente aveva servito con la compagnia Air France. Era in servizio con la National Airlines dal 2010. Questo vettore cargo opera con con altri due B747, matricole N952CA e N919CA.

Una prima analisi dell’incidente e’ stata preparata da David Learmount per la rivista FlightGlobal:

“The fatal departure of a National Air Cargo Boeing 747-400F from Bagram air base on 29 April has been caught on amateur video. This is what the video shows:

The first sight of the aircraft on film shows it in an apparently steady climb through about 200ft (60m) above airfield level, just after take-off, but with an extremely high nose-up attitude.

Within about 3s of appearing on film the aircraft’s port (left) wing begins to drop, and 1s later the roll reverses, the right wing dropping. Simultaneously, the 747 begins a dramatic yaw to the right, the nose dropping fast. The roll stops at an angle of about 110deg to the horizontal, by which time the forward airspeed is well below flying speed and the aircraft is just falling sideways through the air. As some airspeed is recovered in the fall, the pilots manage to roll the wings level.

But recovery would have been impossible, and the big freighter impacts the ground.

Crews taking off from military bases like Bagram in hostile territory normally plan to climb at the maximum climb angle, to put them at the greatest height above ground level achievable by the time they cross the airfield boundary. This entails a high nose attitude that is maintained for longer than normal, rather than trading climb angle for greater airspeed to make the aircraft easier to handle and safer in the event of an engine failure.

In this film there is no clear visual evidence of a missile travelling toward the aircraft, nor of the explosion or fire that a missile would cause if it were to detonate.

The risks of a maximum angle of climb departure are many. If an engine fails very soon after take-off there is a lower airspeed than normal. Slower speed reduces the rudder authority that keeps the aircraft straight and lowers the margin above stalling speed. In the event of an engine failure it is essential for the crew to push the nose down fast to maintain a safe speed with the lower power output.

Another major risk is that if any cargo is not adequately secured in the hold, the high climb angle will cause the payload to slide backward. This could unbalance the aircraft and cause the nose to pitch up, possibly overwhelming the elevator authority available to the pilots if they attempt to push the nose down.

Whatever the crew may have faced, and whatever they may have tried to do, once the aircraft had begun to show signs of being in trouble, the nose remained very high. Whether this was the result of a cargo shift or another factor, the inquiry will provide the answer. The aircraft, although on military operations, carries a flight data and cockpit voice recorder.

The National Transportation Safety Board has dispatched a team to Bagram to launch an investigation of the incident. All seven crew members were killed in the crash.”

Qui sotto un’immagine dell’N949CA fotografato il 3 Aprile 2012 presso l’aeroporto di Riga (Lettonia). Photo courtesy of Aleksandrs Samuilovs.

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Mappa della base di Bagram

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Ubicazione geografica di Bagram AB

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Ubicazione degli aeroporti di Bagram e Al Maktoum (Dubai)

Note aggiuntive: mi hanno scritto che il 747 cargo non puo’ imbarcare MRAP. Non e’ cosi’. In realta’ e’ dal 2009 che gli USA impiegano (anche) questo vettore per il trasporto di MRAP nel teatro afghano, come potete vedere voi stessi da queste immagini scattate alla base aerea di Charleston (ora Joint Base Charleston), nel South Carolina.

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Qui vediamo un 747 della Atlas Air imbarcare veicoli protetti tipo M-ATV (MRAP All Terrain Vehicle). Questo veicolo ha un peso a vuoto di 12 tonnellate e mezzo. Photo: US Air Force

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Photo: US Air Force

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Photo: US Air Force


Nano UAV in Afghanistan

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L’ufficio stampa del MoD britannico ha fatto sapere che dallo scorso anno le truppe di Sua Maesta’ stanno impiegando Nano UAV ad ala rotante. Nano nel vero senso della parola, perche’ parliamo di un minuscolo elicottero che misura appena 10 cm di lunghezza per 2 di larghezza e con un peso di 16 grammi. Il suo nome e’ Black Hornet ed e’ stato progettato e costruito dalla norvegese Prox Dynamics e ordinato dal MoD su contratto della compagnia britannica Marlborough Communications.

Il Black Hornet e’ equipaggiato con una microtelecamera orientabile in grado di trasmettere immagini sia in full motion che fisse (ossia video e snapshots). Alimentato da una batteria interna ricaricabile, il BH puo’ restare in volo per 30 minuti fino ad una distanza di 1000 metri (800 secondo il MoD). I comandi vengono impartiti attraverso un controller collegato ad uno schermo LCD a colori (vedere foto in basso) e ad un’unita’ di controllo dal peso complessivo di 1 kg. Il sistema di guida puo’ essere visuale (con monitor) oppure GPS. E’ fornito inoltre di autopilota e di una funzionalita’ che permette all’utente di pianificare la rotta o di avvalersi di pattern di volo e ricerca automatici o preimpostati. Naturalmente l’unita’ di controllo e’ interfacciabile a computer, reti e altre periferiche.

Nonostante le dimensioni, il MoD assicura il buon funzionamento in condizioni difficili e in presenza di vento. Il contratto con le forze armate del Regno Unito prevede la consegna di 160 unita’ complete ad un costo complessivo di 20 milioni di sterline (23.3 mil. di Euro). Non proprio a buon mercato, anche se va detto che il pacchetto comprende anche supporto, addestramento e parti di ricambio.

E’ la prima volta che un esercito schiera operativamente questa particolare classe di UAV e potete star certi che non sara’ l’ultima. Indubbia peraltro l’utilita’ nel Tactical ISR in real time: pensate alla perlustrazione di aree poste dietro angoli, muri o altri ostacoli, oppure per l’ispezione di edifici o ancora, chesso’, per spiare qualche bella ragazza da dietro le finestre al terzo piano 🙂 beh,  come avrete capito le possibilita’ sono quasi infinite.

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Il sistema completo con Black Hornet, schermo LCD, controller e unita’ di controllo

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Provincia di Helmand, Afghanistan – Il Sergente Scott Weaver dei Queen Royal Lancers fa entrare in azione il piccolo Black Hornet durante l’operazione QALB  (Crown Copyright)


[Video] “Mors Ab Alto” in Afghanistan

Un plotone di Talebani viene sorpreso da una coppia di elicotteri AH-64 Apache mentre organizzano un’imboscata ad un’unita’ di forze speciali USA. Filmato abbastanza impressionante. Lo “sparare nel mucchio” iniziale si trasforma alla fine in una lenta caccia all’uomo. Da quel che vedo i due equipaggi hanno usato prevalentemente il 30mm e i razzi Hydra da 2,75″. Forse anche un HellFire.


NH90 Special – Italian Army and Navy

L’edizione UK della rivista Combat Aircraft Monthly di Agosto 2012 ha pubblicato un interessante speciale sugli NH90 dell’Aviazione dell’Esercito Italiano e della Marina Militare. Buona lettura!

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