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Non intendersene di felidi (e di altro)

Adoro i felidi. Tutti: gatti domestici, leoni, pantere, tigri e cosi’ via. Sono una famiglia di animali fantastici, pieni di fascino e carattere e per questo molto popolari fra grandi e piccini di tutte le eta’.

Facciamo un giochino.

Ora vi mostro due immagini.

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Riconoscete questi animali?
Esatto, sono una Lince e una Tigre.

Si, si, sento gia’ qualcuno di voi borbottare:
eh, vabbeh, troppo facile, Aleks! Anche un bambino saprebbe rispondere!

Si, un bambino, ma apparentemente non un giornalista. O meglio, un preciso giornalista, ossia Toni De Marchi de Il Fatto Quotidiano. De Marchi, attraverso un “pippone” a meta’ fra il sarcasmo e l’ironia, ha dimostrato alla platea del web, che dei succitati felidi non ci capisce una beata mazza.

Solo che il “pippone” in oggetto non riguarda mammiferi carnivori, bensi’ veicoli tattici blindati 4×4. E per la precisione l’Italiano Iveco M65 LMV “Lince” e il Russo GAZ 2330/2975Tigr“. Eh gia’, secondo De Marchi, l’Iveco Lince avrebbero preso parte nientemeno che alla tanto chiacchierata Invasione Russa della Crimea.

Leggete cosa  ha scritto ieri sull’edizione web del quotidiano diretto da Antonio Padellaro:

“… ogni volta che arriva un’immagine dalla Crimea va in onda uno spottone gigante alla creatività italiana, ma soprattutto alla Iveco che produce quei blindati Lince che vediamo circondare le caserme dell’Esercito ucraino assieme a gente in divisa ma senza contrassegni.Sono invece sicuramente delle forze armate russe di Crimea le targhe che si vedono sotto i radiatori di questi blindati che molti conoscono perché sono diventati epitomi del made in Italy militare. Gli Humvee de noantri, ma più belli e qualcuno dice anche migliori di quelli yankee. D’altronde la Ferrari è dalle nostre parti, e tramite la Fiat è pure cugina dell’Iveco.

QUI trovate il link:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/04/russia-ucraina-invasione-di-crimea-anche-litalia-va-alla-guerra/902042/

Mi raccomando leggetelo tutto.

Orbene, inizialmente De Marchi allega effettivamente la foto di un Lince, che pero’ e’ uno di quelli inviati dall’Esercito Italiano in Afghanistan:

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Sempre il De Marchi qualche ora piu’ tardi decide che quel Lince dell’Esercito Italiano stava probabilmente minando in qualche modo la credibilita’ dell’articolo. Dunque cosa fa? Ci piazza la foto di un bel Lince Russo con la stella rossa sugli sportelli, giusto?

No, sbagliato:

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Usa invece l’immagine di un GAZ Tigr immortalato nei giorni scorsi in Crimea. Forse sperava di beffare il lettore tipo che di mezzi militari non ne capisce una fava? Questo non so dirlo con certezza. Ma andiamo avanti.

Dopo alcune proteste nella sezione commenti, il Nostro decide di eliminare anche il Tigr.

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Tabula rasa?
You bet.

Ma non e’ finita.

Una ventina di commenti dopo, la foto del Tigr riappare come per magia:

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Ma che cazzo di cinematografo e’ questo?

DOMANDE, PUNTUALIZZAZIONI E LEARNED LESSONS

Domanda:
Il Sig. De Marchi ha effettivamente visionato foto o filmati che testimoniano la presenza di Iveco M65 Lince in azione in Crimea? Insomma aveva PROVE in mano?

A mio parere no, altrimenti non avrebbe allegato a suo articolo le due fotografie in alto.

Per la cronaca, negli ultimi giorni ho esaminato diverse centinaia di immagini scattate dai fotoreporter nel corso dell’invasione e dell’occupazione Russa e non ho visto un solo Lince. I veicoli 4×4 protetti delle colonne motorizzate Russe erano tutti del tipo GAZ Tigr. Ecco qualche esempio:

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Insomma, sensazionalismo a buon mercato.

Fra l’altro De Marchi scrive:

“i Lince che trasportano in lungo e in largo le truppe moscovite non solo sono stati acquistati dall’Esercito russo, ma vengono anche costruiti su licenza laggiù. Tanto da farne probabilmente il primo utilizzatore al mondo con un numero di veicoli ordinati variabile tra i 1700 e i 3000, a seconda delle fonti. Un bel po’ di più dei 1200 circa in servizio con l’Esercito italiano.

Eh, magari Sig. De Marchi, magari! Purtroppo per noi la produzione e’ stata bloccata dal Governo Russo oltre un anno fa, come peraltro viene segnalato da uno degli articoli da lei linkati nel suo pezzo. Attualmente le Forze Armate Russe dovrebbero avere non piu’ di 400-450 Lince in servizio. Il sito Warfare.be (solitamente aggiornato) scrive attorno ai 418 esemplari. Credo che la prima parte dell’accordo prevedesse un totale 800 mezzi (ma dovrei in effetti verificare).

Il fatto e’ che per privilegiare l’industria nazionale, la Russia ha deciso di ripiegare sul Tigr, un mezzo inferiore al Lince sotto diversi punti di vista (vedere anche QUI).

Ovviamente si e’ trattato di una mossa protezionistica e niente di piu’, come peraltro ribadito dal comandante delle Ground Forces Generale Vladimir Chirkin, che ha sottolineato l’impegno del Ministero della Difesa nel dare assoluta priorita’ ai mezzi di concezione nazionale. Ovvero il Tigr, un veicolo nel complesso onesto, ma concettualmente superato e con un inferiore livello di protezione da mine e IED. La cosa divertente e’ che a dispetto di cio’, il Tigr viene propagandato come superiore al Lince.

Nel frattempo abbiamo assistito ad una campagna denigratoria nei confronti del mezzo italiano, sia su stampa e tv russe, sia nei forum e siti a tema militare. Mi e’ capitato di leggere una quantita’ di puttanate da far spavento. Per non parlare di quel colonnello che ha avuto il coraggio di dire che l’industria dell’automotive russa ha sempre fatto da se. Eccerto, infatti fino all’altro ieri hanno costruito auto derivate dalla FIAT 124 (1966), come le Zhiguli, VAZ serie 2100, Lada Riva e compagnia cantante. Qualcuno forse si e’ scordato di Togliattigrad? O degli autocarri militari e civili prodotti in Russia negli anni ’30 e ’40, che nei fatti erano copie su licenza di vecchi modelli americani Ford e Autocar (ZiS-5, GAZ AA etc) ? O dei Dodge e Studebaker del Lend Lease?

Lo sapevate che gran parte dei Tigr civili e militari prodotti sino ad oggi monta un propulsore statunitense Cummins con trasmissione automatica Allison? Solo di recente sono apparsi motori YaMZ di produzione nazionale.

Nell’automotive e’ da tempo che nessuno fa piu’ “da se”, men che meno in quello Russo, che nel panorama mondiale ha sempre contato come il due di picche.

Of course, in passato le forze armate italiane hanno in molte occasioni acquisito equipaggiamenti obsoleti, mediocri o scadenti (e quando cio’ e’ avvenuto l’ho sempre fatto presente qui e altrove). Il Lince, tuttavia, e’ oggettivamente  un veicolo moderno e competitivo e che per giunta ha salvato numerose vite umane (chiedetevi il perche’ del soprannome “San Lince”).

Questo, naturalmente, non significa che sia perfetto o “invulnerabile” come qualche cretino pensa e scrive in giro per la rete.

Sissignore, anche il Lince, come ogni altro mezzo, possiede dei limiti (ma va?). Quando poi si entra in territorio IED e per giunta si opera in scenari asimmetrici e quindi senza un fronte definito, non e’ facile stabilire la minaccia e sapere cosa realmente ti capitera’ “sotto il culo”. Un proietto da 155 “guarnito” con plastico? Un EFP? Un VBIED con mezza tonnellata di tritolo? Come alcuni di voi sapranno, con la giusta quantita’ di esplosivo si riesce a far saltare in aria qualunque cosa con ruote o cingoli. Anche un tank da 65 tonnellate (cosa peraltro capitata in piu’ di un’occasione).

Parliamo in ogni caso di situazioni in cui vi sono numerose variabili in gioco, e anche per questo i casi in cui il Lince non ha retto all’esplosione andrebbero sempre esaminati e valutati SINGOLARMENTE. Invece vedo troppo spesso spalare merda a prescindere.

Stessa cosa nei confronti dei casi di ribaltamento evidenziati da De Marchi. Non tutti ne sono al corrente, ma i problemi di “rollover” sono comuni a praticamente tutti i veicoli protetti 4×4. Questo e’ dovuto al fatto che questi ultimi sono blindati, “top heavy” e con un elevata luce da terra, tutte caratteristiche che contribuiscono ad alzare notevolmente il baricentro e a rendere incerta la guida, specie su terreni accidentati e in pendenza. Se poi sul tetto si installa anche una torretta blindata con mitragliatrice pesante o lanciagranate automatico, la faccenda si complica ulteriormente. Ma non si tratta nello specifico di un difetto del Lince, bensi’, come ho gia’ scritto, di un vizio congenito dei veicoli concepiti per proteggere l’equipaggio da mine e IED.

Va inoltre detto che la tendenza al “rollover” non e’ affatto un esclusiva dei mezzi sopra citati. Ad esempio, un gran numero di soldati e giovani di leva nei decenni passati sono rimasti vittime di incidenti (anche mortali) a seguito di ribaltamenti avvenuti a bordo di tradizionali fuoristrada 4×4 come Jeep, Land Cruiser, Land Rover, UAZ e compagnia cantante (qualcuno si ricorda il caso M151?). E cosa dire dei SUV?

NOTE FINALI

De Marchi ha pubblicato un articolo pessimo dal punto di vista giornalistico, facendo leva piu’ sul sensazionalismo e la prosa, che sui contenuti e I FATTI. Il che e’ buffo,  visto che scrive su una testata che si chiama il FATTO Quotidiano.

Talvolta ho come la sensazione che il peggior nemico dell’industria della difesa italiana non sia affatto la concorrenza straniera. Penso che ignavia politica, magistrati alla ricerca di scoop, cosi’ come giornalisti disinformati e pacifisti d’accatto, abbiano ad oggi fatto piu’ danni di qualunque altra cosa. L’Italia, del resto, e’ un noto paese di taffazzisti. Siamo maestri nel distruggere cio’ che funziona.

A sentire certi geni, dovremmo chiudere baracca e burattini e lasciare il mercato completamente in mano a francesi, inglesi, americani, russi, cinesi e cosi’ via. Del resto, come insegna De Marchi, i cattivissimi Lince erano essenziali all’esercito di Putin per invadere la cazzo di Crimea. CeRRRto 🙂  Che poi, Cristo d’un Dio, parliamo della Russia, un paese che per decenni ha venduto armi a cani e porci, alimentato guerre civili, consegnato aerei da caccia, bombardamento, elicotteri d’attacco e mezzi corazzati  ad innumerevoli eserciti di dittature e paesi sottosviluppati.

Se pero’ la Iveco riesce a piazzare qualche centinaio di veicoli multiruolo 4×4 (LMV sta per Light Multirole Vehicle) ai Russi (impresa gia’ di per se quasi epica), entrano in azione le brigate dei giornalisti indignados con i loro patetici predicozzi tutto fumo e niente arrosto.

Come il caso dei TURMS alla Siria. Dio mio quei TURMS. Due coglioni tanti.

A questo proposito mi viene in mente un articolo apparso su Wired lo scorso settembre.

L’autore all’epoca scopri’ (con appena 15 anni di ritardo) che l’Italia in passato aveva fornito alla Siria 500 sistemi di condotta del tiro per carri (Fire Control System) tipo TURMS, che come molti di voi sapranno sono prodotti dalla Selex ES del Gruppo Finmeccanica. Anche li sensazionalismo a go-go, finte indignazioni su presunti civili fatti fuori  grazie al “precisissimo” TURMS e via discorrendo.

Quale impatto abbia avuto il TURMS sulla morte di civili siriani non mi e’ dato saperlo, ma dubito sia stato in qualche modo significativo nel quadro generale, anche tenendo condo del fatto che i carri impiegano spesso le mitragliatrici coassiali e in torretta contro truppe appiedate, ribelli e (ahime) civili. E i tank siriani non montano certo armi italiane.

Sempre l’autore fece anche una lista dei paesi che avevano armato la Siria, senza tuttavia fare alcun cenno al piu’ importante: la Russia. Ce li ha messi tutti eh, persino la Grecia e la Repubblica Ceca. Mancava solo San Marino. E non parliamo di vetronica, optronica e company, ma di migliaia di carri armati, mezzi corazzati, artiglierie, aerei da combattimento, elicotteri e persino missili balistici tattici tipo SS-1 Scud. Ovvero il 90% dell’arsenale siriano.

Insomma, questa e’ la situazione che vedete. E non e’ un bel vedere.

PS: poi magari domani si scopre che in Crimea ci sono effettivamente delle Lince 🙂 In ogni caso il discorso fatto fin qui non cambia di una virgola.

Cya
A.


Articolo spagnolo sui Lince/LMV

Da Ejércitos, Maggio 2010.

(Mr. Aku: prendere nota!)


[Hi-Res] Iveco LMV Croati in Chad


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Si noti la ralla con mitragliatrice sovietica russa PK calibro 7,62x54R. Gli altri veicoli della colonna sono due Mercedes G-Wagen e un Toyota Land Cruiser.

(Photo: Aku P.A. & Celebs)


VTML in Libano: un paio di outtakes

Un paio di scatti in alta risoluzione che avevo dimenticato in uno dei miei tanti hard disk esterni. Si ringrazia la AKU Defense Photo Agency 🙂


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Iveco LMV per la Russia?

Copio e incollo dal sito dell’agenzia RIA Novosti:

Russia is in talks with Italy on the purchase of up to 1,000 armored vehicles, an Italian news agency reported on Tuesday.

According to Ansa, the Russian military would like to buy up to 1,000 IVECO M65 (LMV) Light Multirole Vehicles.

It offered no further details, saying that the negotiations were ongoing.

LMVs have been used in Iraq, Afghanistan and other Italian missions abroad, where they have performed admirably.

ROME, March 9 (RIA Novosti)

Sarebbe un bel colpaccio per l’Iveco! Ma l’affare andra’ in porto? E dov’e’ finito il GAZ Tigr?

UPDATE! UPDATE!

Contrordine Compagni!

http://en.rian.ru/mlitary_news/20100310/158145183.html

era tutta una messa in scena. boooooo!

Fanculo le veline farlocche.

(grazie Jager!)


Iveco LMV: tabella costi per contratto

Stranamente manca l’Italia.

Ah pero’ la Repubblica Ceca! Quasi 1 milione e 900 mila euro a pezzo.

Fonte: sempre Army Guide


Nuove torrette per l’Iveco Lince (finalmente!)

Copioincollo da un articolo di Gianandrea Gaiani apparso sul Sole 24 ore:

Dopo i due morti e i numerosi feriti registrati negli ultimi mesi in Afghanistan tra i mitraglieri italiani posizionati sulla ” ralla” dei veicoli Lince, la piattaforma girevole posta sul tetto del blindato prodotto da Iveco, lo stato maggiore della Difesa è corso ai ripari. Ben due i provvedimenti tesi a garantire migliore protezione ai mitraglieri. Ottantuno mezzi di questo tipo, rivelatisi eccezionalmente resistenti contro mine e ordigni stradali, saranno dotati entro il 2010 delle torrette Oto Melara Hitrole Light in base a un contratto firmato il 26 ottobre a Roma del valore di circa 20 milioni di euro. Si tratta di sistemi a controllo remoto, gestibili quindi dal mitragliere dall’interno del veicolo, dotati di visori, camera termica e armi variabili tra mitragliatrici medie e pesanti o lanciagranate da 40 millimetri. I Lince con queste torrette saranno tutti assegnati al contingente schierato in Afghanistan che disporrà anche di mezzi predisposti con blindature aggiuntive intorno alla ralla. I primi cinque veicoli dotati di queste protezioni chiamate “Dutter” sono giunti a Herat da alcune settimane per effettuare intense prove valutative eseguite tra il 2 e il 16 ottobre dai paracadutisti della brigata Folgore sotto la supervisione della Direzione generale terrestri. Nonostante la riservatezza sulle prive effettuate alcuni dettagli e gli esiti dei test sono trapelati. ”La ralla motorizzata balistica soddisfa al meglio il binomio volume di fuoco erogabile/protezione dell’operatore” – sottolinea il rapporto – aggiungendo che ”allo scopo di migliorare e perfezionare la prestazioni del sistema vengono proposti alcuni correttivi”.

La nuova ”ralla motorizzata balistica” ha quindi superato l’esame ma verrà modificata per rispondere alle critiche mosse dai comandanti dei reparti che avevano evidenziato problemi di stabilità dei Lince dovuti al peso (330 chili in più) e all’altezza (40 centimetri) della nuova ralla protetta. I Lince modificati sono stati impiegati su tratti sterrati, con pendenze variabili tra i 20 e i 50 gradi, in tutto sono stati percorsi circa 200 chilometri a una temperatura media di 30 gradi. Le prove a fuoco sono state effettuate nel poligono di Herat con due mitragliatrici Browning che hanno sparato 1.000 colpi. Il peso aggiuntivo rende necessario ridurre da 5 a 4 il numero di militari a bordo dei Lince mentre l’innalzamento del veicolo ”non pregiudica l’equilibrio del mezzo” anche se richiede ”una maggiore accortezza nell’esecuzione delle manovre”.

Altre modifiche raccomandate dal rapporto riguardano il riposizionamento dei comandi della ralla per evitare la loro attivazione accidentale, l’adozione di uno schienale imbottito per il mitragliere e l’abbassamento dei pannelli blindati laterali per migliorare l’osservazione.

Qui un paio di immagini dell’EI:

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La Hitrole light dotata di MG 42/59 cal 7,62