Air America – scatti e musiche dal set
THE FEW, THE PROUD, THE TOTALLY INSANE
Turbo Porter, C-123 Provider, C-46, S-58T, Huey, Bird Dog, HS.748 sono gli aeromobili che in questo film la fanno da padrone. Per gli appassionati di aviazione, stanchi dei soliti aerei da combattimento, Air America (1990) rappresenta un interessante diversivo, anche per via del soggetto, unico nel panorama dei film bellici ambientati durante il lungo conflitto del Sud Est Asiatico. Certo, non la possiamo definire una pellicola di pregio, ma le sequenze aeree, i panorami mozzafiato e la strepitosa colonna sonora (Aerosmith, Fontella Bass, Steely Dan, The Seeds etc) rendono il tutto piuttosto godibile. Almeno se siete dei bocca buona come il sottoscritto 🙂
I piloti di Air America: da sx:
Gene Ryack (Mel Gibson); Saunders (David Bowe); O.V. (Marshall Bell); Neely (Art La Fleur); Babo (Tim Thomerson); Billy Covington (Robert Downey Jr.) e Pirelli (Ned Eisenberg). Sullo sfondo possiamo notare un Fairchild C-123 Provider.
Ladies and Gentlemen… welcome to Laos!
Fairchild AU-23A Peacemaker. Basato sul Turbo Porter, l’AU-23 nacque in origine come aerocannoniera light nell’ambito del programma USAF Credible Chase (1971). L’armamento si componeva di un cannone gatling M197 da 20mm installato nel portellone e di vari armamenti di caduta montati su 4 punti di attacco subalari (bombe, lanciarazzi, napalm). Venti di queste macchine finirono alle Reali Forze Aeree Thailandesi.
Atterrare di panza comporta qualche rischio, specialemente se nelle vicinanze pascolano bufali
Ooops…
C-123K durante la scena girata alla immaginaria pista d’atterraggio abbandonata giapponese conosciuta come Tango 7. Questo specifico Provider fu in origine in servizio nell’US Air Force come C-123B matricola 54-0671. Radiato dall’aeronautica USA, nella seconda meta’ degli anni ’60 servi’ nell’Air America con base a Vientiane (Laos), e in seguito anche nella Reale Aeronautica Laotiana (RLAF) e nella Reale Aeronautica Thailandese (RTAF), che lo impiego’ fino agli anni ottanta. Beh, come potete vedere ha concluso la carriera con il botto 🙂
Mel Gibson ripreso dentro l’abitacolo di un C-123.
La produzione noleggio’ un totale di 26 aeromobili dalla Reale Aeronautica Militare Thailandese. Alcuni stunt pilot si rifiutarono di volare nelle scene piu’ ardite e pericolose, cosi’ dovettero reclutare alcuni piloti over 60 reduci del Vietnam.
Di nuovo MG, questa volta accanto ad un Turbo Porter.
Sulle attivita’ di volo svolte durante le riprese di Air America ci si potrebbe quasi scrivere un libro. Ad esempio la storia dietro al “Corrosion City”, un particolare Turbo Porter ottenuto da rottami! Se volete saperne di piu’, cliccate sul seguente link:
http://airportjournals.com/tom-danaher-not-an-average-pilot/
Gene Ryack e Billy Covington e l’onnipresente C-123. Le riprese di Air America durarono dall’Ottobre 1989 al Febbraio 1990.
Le location interessate furono ben 49, tutte ubicate fra Thailandia, Regno Unito e Stati Uniti.
“Se non si può ridere della guerra, a che serve combattere!”
Lavorare con Mel Gibson fu una delle due ragioni che portarono RDJ ad accettare il copione di Air America. L’altra fu il lauto compenso.
“Excuse me, is that an uzi?”
Una LZ bollente
Nel 1968 uno Huey dell’Air America fu protagonista di uno degli abbattimenti aerei piu’ bizzarri della storia. Vi dice niente Lima 85?
“Testa o Croce?”
Questa e’ la scena in cui i due protagonisti vengono abbattuti a bordo di uno Huey e finiscono per effettuare un hard landing sopra la foresta del Laos infestata dai guerriglieri comunisti.
“Run Through the Jungle”
Huey fra le montagne del Laos (Thailandia per la verita’)
Cheeeeese!
“Pushing too hard”
Il regista Robert Spottiswoode istruisce la troupe durante le prime riprese a Los Angeles. Notare il Bell 47 della stazione radio KLCA pilotato da Billy Covington (Downey Jr.)
Bell 47J Ranger in volo sopra Los Angeles.
Hollywood, dove i sogni diventano realta’.
Il traffico losangelino nell’ora di punta
Trucks of my Tears
Billy Covington, prima di finire a trasportare capre e oppio nel Laos, lavorava come pilota di elicotteri per una nota emittente radiofonica di Los Angeles. Ed era un gran cazzone 🙂
“Gimme Shelter”
Il protagonista imbarca controvoglia rifugiati laotiani durante una delle scene finali.
“Noi non ci troviamo qui, quindi questo non e’ mai successo”
Altro aereo andato in fumo.
Una vera rarita’: un aereo di linea regionale Hawker Siddeley HS.748. Questo esemplare porta la livrea della Royal Air Lao, compagnia aerea laotiana attiva dal 1962 al 1976. In realta’ la RAL non ha mai avuto in dotazione questo velivolo. L’esemplare che vedete era infatti thailandese. In Thailandia l’HS.748 e’ stato in servizio presso le compagnie Bangkok Airways e Thai Airways Company, cosi’ come nella Royal Thai Air Force.
Il Senatore Fregacazzi scende dalla scaletta dell’HS.748
Il Corrosion City fu assemblato proprio per girare questa scena.
L’arrivo di Billy Covington a bordo di un C-47
Bird Dogs!
“Do It Again”
Dentro un Bell 206
“Rescue Me”
Giro panoramico legato ad una corda alla panza di un Bell 206.
Questa scena fu girata da RDJ senza ausilio di controfigure.
Di chi e’ questo?
(citazione dotta)
L’arrivo a terra del povero Billy Covington. Sullo sfondo: Bell 206, C-47, Hughes TH-55 e Huey.
TH-55 e Bird dogs.
Monaco “benedice” il Turbo Porter di Ryack
Attore dal solido background teatrale, Ken Jenkins e’ uno dei caratteristi statunitensi piu’ apprezzati e versatili degli ultimi decenni. Sebbene lavori nel settore cinematografico e televisivo sin dal 1974, il buon Jenkins ha raggiunto la fama solo negli anni 2000 grazie alla popolare (e da me molto amata) serie tv Scrubs, dove per nove stagioni ha vestito magistralmente i panni del cinico e reazionario Dr. Kelso. In Air America interpreta invece Donald Lemond, un ex Maggiore dell’US Air Force passato alle operazioni aeree della CIA nel Laos.
Il senatore Fregacazzi con Lemond. Sullo sfondo un UH-1H laotiano
Coppia di UH-1 della Reale Aeronautica Laotiana. Il primo monta un deviatore di scarico per la turbina conosciuto anche come toilet bowl. Questo accessorio fu introdotto nei primi anni settanta con l’apparizione dei Manpads tipo Strela.
Vorrei aggiungere che, in questo film, tutti i membri (piloti e non) dell’Air America indossano orologi Rolex. Inoltre so di una serie tv omonima con Lorenzo Lamas: http://www.impdb.org/index.php?title=Air_America_%28TV_Series%29
aprile 13, 2014 alle 3:51 am