Hughes EX-17 Heligun

Quest’arma calibro 7,62 NATO fu sviluppata nei primi anni sessanta quale alternativa “lightweight” alle tradizionali mitragliatrici calibro .30 montate a bordo di elicotteri e in particolare nei modelli da osservazione.

Lo sviluppo della Heligun ebbe inizio nel 1963 presso gli uffici di progettazione della Hughes Tool Company, uno dei tanti  asset posseduti del magnate  texano Howard Hughes.

Di dimensioni molto inferiori a quelle di una comune mitragliatrice paricalibro (circa 76 cm di lunghezza), la Heligun si distingueva per la cadenza di tiro elevatissima: 6000 colpi al minuto. La cosa piu’ stupefacente e’ che la Hughes riusci’ ad ottenere simili prestazioni attraverso due sole canne e senza l’ausilio di motori elettrici come invece avviene in molte armi gatling.

Benche’ in apparenza innovativa, la Heligun era fondamentalmente una rivisitazione in scala ridotta del cannoncino da 20mm Mk.11 progettato da Frank Marquardt nei primi anni cinquanta e mai ufficialmente adottato. In entrambi i casi, comunque, si parla di armi a sottrazione di gas, azione di tipo revolver (DEFA, M39 etc) e a doppia alimentazione.

Dopo la costruzione del primo prototipo a cura della Hughes, quest’ultima inizio’ le prove di valutazione presso la Dahlgren Division del Naval Surface Warfare Center che fra le altre cose ebbe l’incarico di costruire ulteriori otto armi e relative parti di ricambio.

Importante sottolineare che in quel periodo la divisione aeronautica della Hughes Tool Company stava sviluppando l’elicottero da osservazione YOH-6 (Model 369) e che quindi aveva tutto l’interesse nel proporre ai militari un pacchetto completo comprensivo di sistema d’arma progettato ad hoc.

L’arma venne classificata come EX-17 nel luglio del 1965 e nei tre anni successivi partecipo’ ad una lunga serie di test, sia a terra che a bordo di elicotteri. Naturalmente la piattaforma d’elezione per le prove in aria fu l’Hughes OH-6A, che nel frattempo si era aggiudicato il concorso LOH (Light Observation Helicopter), indetto dall’Esercito USA nei primi anni sessanta.

La storia dell’EX-17 si concluse definitivamente nel 1968, anno del dispiegamento degli OH-6 in Vietnam. Similmente  a quanto accadde al Mk.11 della Marina, l’US Army scarto’ la EX-17 non solo perche’ non offriva vantaggi rilevanti rispetto ad armi di tipo gatling, ma anche per il semplice fatto che si dimostro’ meno affidabile di queste ultime.

In ogni caso, stando ai rapporti dei laboratori della divisione Dahlgren (vedere il volume 5, parte XII di The Machine Gun), l’ultima versione raggiunse un rispettabile – ma non esaltante – MRBS (Mean Rounds Before Stoppage) di 1750 colpi: un netto miglioramento rispetto ai 300 dei modelli iniziali.

A dispetto dei progressi fatti, l’US Army preferi’ orientarsi verso la Minigun della General Electric (cfr. XM27 subsystem), che grazie alle sei canne e al motore elettrico dava agli equipaggi un margine di affidabilita’ superiore, sopratutto durante il tiro prolungato (l’overheating, si sa, e’ una gran brutta bestia!).

Interessante notare che la stessa sfortunata sorte era toccata al summenzionato Mk.11, sconfitto dall’M61A1 Vulcan appena un decennio prima.

Che sia il caso di parlare di gatling maphia? 😀


Caratteristiche

Calibro: 7,62x51mm NATO
Peso: 13,6 kg
Lunghezza: 760 mm
Altezza: 127 mm
Larghezza: 101 mm
Lunghezza canne: 345mm
Cadenza di tiro: fino a 6000 colpi al minuto
Azione: revolver ad 8 camere
Alimentazione: a nastro doppio tipo M13


EX-17 a bordo di un OH-6. Si noti l’estrema compattezza del sistema (US Army/Hughes)

Una Risposta

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