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Arkansas’ Angels – “Hope from Above” nel profondo Sud

The Great Flood 0f 1927 by Gil Cohen

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In questo bel dipinto di Gil Cohen e’ raffigurato un Curtiss JN-4 “Jenny” del 154th Observation Squadron (Arkansas National Guard) mentre fa un passaggio sopra una cittadina sommersa alla ricerca di superstiti durante la Grande Alluvione del 1927.

L’alluvione causata dallo straripamento del fiume Mississippi (detta appunto The Great Flood of 1927) viene ancora oggi ricordata come la peggiore della storia americana. Nel Maggio di quell’anno le acque del “Big Muddy” sommersero approssimativamente 70 mila chilometri quadrati di territorio, una superficie pari a quella di Piemonte, Lombardia e Veneto messi assieme. Gli stati toccati dalla devastazione degli allagamenti furono ben sette : Arkansas, Illinois, Kentucky, Louisiana, Mississippi, Missouri e Tennessee. Il bilancio delle vittime non si seppe mai di preciso: le cifre solitamente oscillano bruscamente da 250 a oltre 1000 morti, che vanno ad aggiungersi alle centinaia di migliaia di sfollati. I danni diretti e indiretti furono stimati attorno al miliardo di dollari (corrispondente a 1/3 dell’intero bilancio federale del 1927).

Benche’ i reparti di volo della National Guard venissero regolarmente chiamati per assistere la popolazione e le autorita’ civili sin dai primi anni venti, l’alluvione del 1927 richiese l’intervento dell’intero dispositivo aereo dell’Arkansas. Tutte le unita’ di aviazione – ivi compreso il summenzionato 154th Squadron – dovettero infatti essere mobilitate per far fronte alla grave emergenza. In termini storici e generali, si trattava anche di una delle prime, grandi mobilitazioni di risorse aeree governative con compiti di protezione civile e contribui’ non poco a rendere l’aviazione ancora piu’ popolare presso l’opinione pubblica.

Il 154th Observation Squadron, costituito nel 1917 a Little Rock, e riconosciuto a livello federale come Corps Aviation Unit, fu uno dei reparti di volo mobilitati in quella tragica primavera del 1927. Il Governatore John E. Martineau richiamo’ i 10 ufficiali e 50 soldati dell’unita’ per assistere il governo dell’Arkansas alla localizzazione e segnalazione delle vittime delle inondazioni, nonche’ al trasporto e alla consegna di cibo, medicinali e rifornimenti di vario tipo. Il 154th OS condusse anche pattuglie aeree lungo il corso del fiume Mississippi al fine di individuare gli argini rotti o indeboliti.

Inutile dire che fu un compito tutt’altro che facile, anche per il fatto che l’Arkansas fu lo stato piu’ colpito dei sette, con il 14% del territorio completamente ricoperto dalle acque del Mississippi. E’ superfluo far notare che gli elicotteri a quell’epoca ancora non esistevano, e che dunque non era possibile trarre in salvo le vittime direttamente dai tetti delle loro abitazioni come invece avviene oggi. L’unica opzione possibile era individuare le persone da salvare e in seguito inviare piccole imbarcazioni con i soccorritori a bordo.

Durante la mobilitazione, che duro’ dal 18 Aprile al 3 Maggio 1927, piloti e osservatori dei JN-4 del 154th volarono complessivamente per oltre 32 mila km, mentre nel contempo il personale di terra contribuiva a rinforzare e riparare gli argini del fiume.

In quelle due settimane il piccolo reparto perse due aerei in incidenti, mentre  almeno tre aviatori rimasero feriti. Concluse le operazioni, i restanti aeromobili del 154th finirono a terra e sottoposti a manutenzione e riparazione. Data l’intensa attivita’ di volo, a meta’ maggio cinque JN-4 non erano piu’ in condizioni di volo e per questo dovettero essere sostituiti con altrettanti Consolidated PT-1 Trusty (un piu’ moderno biplano da addestramento in uso nell’Army Air Corps).

L’eredita’ del 154th Observation Squadron e’ oggi raccolta dal 154th Training Squadron, un reparto addestrativo che vola sui Lockheed C-130 Hercules.

“Their struggle…began as one of man against nature. It became one of man against man. Honor and money collided. White and black collided. Regional and national power structures collided. The collisions shook America.” – (Rising Tide by John M. Barry)